Caso Santanchè e Visibilia, Procura di Milano chiede rinvio a giudizio per falso in bilancio
La procura di Milano ha richiesto oggi il rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Santanchè e di altre sedici persone tra amministratori e sindaci, nonché, delle persone giuridiche Visibilia Editore (società quotata), Visibilia Srl, società in liquidazione, e Visibili Editrice. Si tratta della seconda richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Santanchè. La prima era arrivata all'inizio di maggio, e in quel caso l'ipotesi di reato era quella di truffa aggravata ai danni dell'Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo del Covid.
L'ipotesi di reato è la falsificazione dei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore, dal 2016 al 2020 per Visibilia Srl e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice. Per lo stesso reato è indagato, tra gli altri, anche il compagno Dimitri Kunz.
La corretta formazione dei bilanci, nell'ipotesi accusatoria – si legge nella nota diffusa dal procuratore di Milano Marcello Viola – "avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Visibilia Editore, a partire dal bilancio 2016, per Visibilia Srl, a partire dal bilancio 2014 e per Visibilia Editrice, dal bilancio 2021".
Opposizioni chiedono dimissioni della ministra Santanchè
"La ministra Santanchè metta le ali ma dal governo. Necessarie dimissioni immediate, non può fare la ministra. Si dimetta per la sua incapacità e il modo imbarazzante con cui presiede il suo dicastero. Mandare i turisti a Cogne con l’elicottero? E chi paga, ma soprattutto, sono queste le priorità di chi ha subito danni da alluvione e che si trova senza strade e con case distrutte? Ecco spiegato perché la ministra Santanchè ha problemi con i bilanci. Ma il vero scandalo è la premier Meloni, che tollera che nella sua maggioranza ci siano deputati assenteisti e ministri rinviati a giudizio", si legge in una nota il deputato di Avs Angelo Bonelli.
"Ed ora basta! C'è un numero minimo di processi penali che convincano la presidente Meloni a chiedere le dimissioni della ministra Santanchè? Giorgia Meloni, quando era a capo dell'opposizione, chiedeva dimissioni per molto meno. Evidentemente, però, quando sei al governo e si tratta dei tuoi compari di partito, l'idea cambia velocemente e si fa strame delle istituzioni", ha commentato Debora Serracchiani, Responsabile Giustizia nella segreteria Pd.
"Questa signora insultava in diretta televisiva un padre di famiglia che aveva commesso il ‘reato' di percepire il reddito di cittadinanza per dare da mangiare ai suoi figli; oggi va a processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in bilancio. Accuse pesantissime che nascono da comportamenti intollerabili, come si evince dalle testimonianze delle sue stesse ex dipendenti. Oggi, questo Ministro della Repubblica è ancora al suo posto, protetto da una maggioranza e da una Presidente del Consiglio che si chiude dietro l’ideologia del ‘garantismo'. Se ne vada il prima possibile, anche in elicottero. E un pensiero va anche a chi, dall’opposizione, decise di non votare la nostra mozione di sfiducia. Forse oggi sarebbe il caso di dire: abbiamo sbagliato", ha scritto in una nota la senatrice del MoVimento 5 Stelle Alessandra Maiorino.