Caso Ruby, parla Giuseppe Spinelli: “Non facevo nulla senza l’autorizzazione di Berlusconi”
Giuseppe Spinelli, l'uomo di fiducia di Silvio Berlusconi addetto alla retribuzione delle ragazze per i festini del Bunga Bunga ad Arcore, intervistato dal Corriere della Sera difende il Presidente del Consiglio: “Un giorno aiutavamo i bambini malati di leucemia, un altro aiutavamo le studentesse a pagare l'università e l'affitto”. Gestore delle holding private di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli controlla le società immobiliari e le finanziarie di Mediaset. Un uomo potentissimo, addetto a pagare le giovani frequentatrici di Arcore e Villa San Martino. Al centro dello scandalo Ruby, secondo quanto sostenuto nelle 389 pagine presentate dai Pm milanesi coordinati da Ilda Boccassini alla Giunta per le autorizzazioni della Camera, sarebbe lui a pagare con buste dai 500 ai 7 mila euro le escort per i festini a base di sesso. Ecco come spiega le intercettazioni di Ruby l'uomo di Mediaset.
Raggiunto telefonicamente dal Corriere della Sera, Giuseppe Spinelli ridimensiona il caso Ruby. Ribadisce che si tratterebbe soltanto di aiuti economici che il Presidente Berlusconi elargiva a studentesse universitarie per mantenersi nella costosa Milano. Un compito che impegnava Spinelli per non più di dieci minuti al giorno, per cifre irrisorie – probabilmente – rispetto alla mole economica che l'uomo di fiducia deve gestire per conto del Premier. Erano tutte persone in difficoltà, Giuseppe Spinelli ci tiene a ribadirlo. Conferma di aver avuto contatti con Ruby Rubacuori, la definisce “insistente” e ripete di averle spesso detto di aspettare. Cosa che lei non faceva, tanto è vero che si presentò agli uffici di Spinelli non convocata e fu cacciata: voleva 100€, ma gliene diedero solo 50€.
Incalzato, Giuseppe Spinelli ammette di aver pagato le ragazze soltanto su autorizzazione del Cavalliere Berlusconi: “Chiedevo a lui perché non facevo nulla se non autorizzato”. Erano tutte persone bisognose, ragazze madri e universitarie con rette da pagare. Per questi atti di generosità, lamenta Spinelli, si è ritrovato la Criminalpol a casa alle 7 del mattino. Ovviamente volevano perquisire gli uffici di Segrate. È intervenuto Niccolò Ghedini, parlamentare nonché avvocato di Silvio Berlusconi, che ha vietato l'ingresso in quanto locali coperti da immunità.