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Caso Ruby: la Camera approva il conflitto d’attribuzione

La Camera ha approvato il conflitto di attribuzione sul Caso Ruby. La decisione è passata solamente per 12 voti di scarto.
A cura di Alfonso Biondi
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Silvio Berlusconi

Ore 15.55: arriva il sì della Camera sul conflitto di attribuzione riguardante il caso Ruby. La decisione passa solamente per 12 voti di scarto. La seduta è iniziata alle 15:22. Mentre i lavori dell'aula andavano avanti, davanti a Montecitorio, in una piazza blindata per l'occasione, il Popolo Viola aveva dato vita a un sit in di protesta.

Il conflitto di attribuzione riguarda l'organo che sarà chiamato a giudicare il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che nel processo Ruby è accusato di concussione e prostituzione minorile. La maggioranza di governo con questa votazione ha confermato di ritenere che Berlusconi debba essere giudicato dal Tribunale dei Ministri, avendo lui commesso il reato di concussione in qualità di Presidente del Consiglio e non da semplice cittadino. L'alternativa al Tribunale dei Ministri è rappresentata dai magistrati milanesi, dato che è stata proprio la Procura di Milano ad avviare l'inchiesta. In seguito alla votazione di oggi sarà quindi la Corte costituzionale a decidere se Berlusconi sarà giudicato dal Tribunale dei Ministri o dai giudici di Milano.

Le opposizioni, nell'annunciare le loro intenzioni di voto, hanno avuto parole molto dure sulla faccenda. Pino Pisicchio dell'Api ha dichiarato:

Siamo alla rapsodia ansiogena della maggioranza e alla strategia dei legulei del premier che seguono il sogno di ogni avvocato: cambiare le leggi sfavorevoli al loro assistito. Si mira a un solo risultato: sottrarre il premier al suo giudice naturale. Per questo votiamo no al conflitto di attribuzioni.

Battagliero come al solito il leader dell'Italia dei Valori Antonio di Pietro, che ha accusato ancora una volta il Parlamento di occuparsi esclusivamente delle questioni personali del Presidente del Consiglio:

Denunciamo ancora una volta l'abuso delle funzioni che in questo Parlamento il governo sta portando avanti. I parlamentari utilizzano le loro funzioni per assicurare l'impunità a chi li ha mandati in Parlamento. Ormai nelle camere c'è chi chiede di conseguire l'impunità e chi, in cambio di una poltrona, si fa complice di questa situazione.

Giuseppe Consolo di Futuro e Libertà ha affermato che "prescindendo dalla fondatezza e gravità dei reati addebitati al presidente del Consiglio, Fli concentrerà l'attenzione sul diritto" e per questo "Fli non ritiene sussistenti i pressuposti per elevare conflitto d'attribuzioni".

Per il Partito Democratico è intervenuto Pier Luigi Castagnetti. Anch'egli ha avuto parole dure per la faccenda, dichiarando che "non è vero che Silvio Berlusconi abbia agito nell'interesse dello Stato, quando organizzava le serate di Arcore dove c'era di tutto e di più, tranne l'interesse dello Stato". Castagnetti ha parlato di una vera e propria violenza alle istituzioni.

Silvano Moffa di Iniziativa responsabile, invece, ha dichiarato di ritenere "fondata la richiesta della maggioranza", denunciando anche l'antiberlusconismo dell'opposizione. Moffa non ha neanche risparmiato attacchi nei confronti dei giudici di Milano, rei a suo avviso di aver disatteso la decisione della Camera.

LA DIRETTA DALLA CAMERA

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