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Caso Rovelli, Crosetto risponde: “Mi spiace per i complottisti, nessuno del governo ha fatto pressioni”

Il fisico Carlo Rovelli è stato escluso dalla Fiera del Libro di Francoforte per non creare “imbarazzo” dopo il suo attacco a Guido Crosetto. Il ministro: “Nessuno del governo ha fatto pressione”. L’Associazione italiana editori, in una nota, ha chiesto che la presenza di Rovelli sia confermata.
A cura di Luca Pons
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La polemica sollevata da Carlo Rovelli ha avuto un'eco forte nel mondo politico. Il fisico, recentemente al centro del dibattito per il suo intervento durante il concerto del Primo maggio in cui aveva attaccato duramente il ministro della Difesa Guido Crosetto, è stato escluso dalla partecipazione alla Fiera del Libro di Francoforte per scelta del commissario italiano dell'evento, Ricardo Franco Levi.

Lo stesso Crosetto si è tirato fuori dalla questione: "Lasciatemi fuori dalle vostre polemiche", ha scritto il ministro su Twitter, per poi precisare con una nota: "Mi dispiace deludere gli esperti dei complotti all'italiana che parlano già di ‘censura' o pressioni". Crosetto ha ribadito di non conoscere Levi: "Mi spiace che abbia deciso di cambiare speaker e sono assolutamente certo che nessun membro del governo o delle istituzioni italiane abbia fatto alcuna pressione. Anzi, sono certo che a nessuno nemmeno sia passato per l'anticamera del cervello". Crosetto ha detto di essere "il primo ad auspicare un ripensamento della decisione presa".

Un auspicio che è stato rapidamente accolto, dato che l'Associazione italiana editori, o Aie, ha chiesto in una nota che "si possa confermare la presenza del professor Rovelli a Francoforte", pur avendo espresso "comprensione per le ragioni di prudenza istituzionale che hanno determinato le decisioni prese" dal commissario Levi.

Rovelli non ha accusato Crosetto di essere responsabile della sua esclusione. Il testo della mail ha chiarito però che proprio il suo intervento dal palco di piazza San Giovanni è stato il motivo dell'esclusione, per "evitare imbarazzi" nel caso in cui fossero presenti degli esponenti del governo Meloni.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha avuto dei confronti con Levi in passato, anche in vista della Fiera stessa. Tuttavia, ha chiarito di non sapere nulla: "Apprendo con somma sorpresa della vicenda, per me inedita, del fisico Carlo Rovelli invitato ad aprire la Buchmesse di Francoforte e della successiva lettera del commissario che cura l'organizzazione".

Il ministro stesso ha parlato di censura, inserendo nel discorso anche un riferimento ad alcune figure della destra: "Avendo subito censure, sono contrario ad infliggerle ad altri. Magari a quella del professor Rovelli aggiungerei qualche altra voce, quella di Pierangelo Buttafuoco, Francesco Borgonovo, Marcello Veneziani o altri in omaggio al pluralismo".

Le reazioni dell'opposizione all'esclusione di Rovelli, Conte: "Che vergogna"

"Carlo Rovelli viene prima invitato alla cerimonia di apertura e poi lasciato a casa perché le sue idee contro armi e guerra potrebbero costituire ‘motivo di imbarazzo'", ha ricapitolato la vicenda Giuseppe Conte, in un post sui social. "Chiamiamo le cose con il loro nome: si tratta di censura preventiva. Ma neppure in una fiera del libro si dà spazio al libero pensiero? Neppure nel santuario del libero confronto di idee è concesso mettere in discussione il pensiero unico dominante? Che facciamo: selezioniamo i nostri intellettuali in modo da essere sicuri di non offendere esponenti di governo? Che vergogna".

I capigruppo del M5s nelle commissioni Istruzione di Camera e Senato hanno poi articolato:"C'è da restare esterrefatti per il ritiro dell'invito che era stato rivolto al professor Carlo Rovelli", un "segnale davvero brutto e preoccupante per la libertà del pensiero in Italia: chi ha criticato il governo Meloni sulla guerra e sulle spese militari subisce quella che è a tutti gli effetti una censura preventiva.Al professor Rovelli va tutta la nostra solidarietà per questo episodio increscioso".

Sulla stessa linea anche Sandro Ruotolo, responsabile Informazione e Cultura del Partito democratico: "Siamo preoccupati per il clima di censura che si respira nel nostro Paese. Nessun problema se un ministro della Repubblica parla di sostituzione etnica e di etnia italiana. Se invece un fisico e saggista come Carlo Rovelli si permette di criticare il ministro della Difesa al concerto del Primo maggio, gliela fanno pagare cara". Dal Pd si è espresso anche il senatore Francesco Verducci: "Non condivido le posizioni di Rovelli, ma non può esserci censura preventiva né punizione per idee espresse da libero cittadino".

Per Sinistra italiana, il segretario Nicola Fratoianni ha commentato: "L'Italia del governo Meloni punisce gli intellettuali per le loro idee. Non mi vengono altre parole, solo rabbia ed imbarazzo, rabbia per una decisione ottusa ed imbarazzo per chi lo ha deciso". Da Europa verde gli ha fatto eco il co-portavoce Angelo Bonelli: "Intollerabile che il commissario Levi abbia espulso Carlo Rovelli a causa delle idee espresse sul ministro Crosetto. A prescindere da come la si possa pensare, le epurazioni fanno schifo e vanno sempre contrastate. Ma con questo governo tutto ciò che non è omologato viene censurato o epurato. Anche se si tratta di uno scienziato di fama mondiale come Rovelli".

Proteste anche dagli editori: "L'autocensura è imbarazzante"

Tra gli editori, a prendere posizione è stata Adelphi, con la presidente Teresa Cremisi e l'ad Roberto Colajanni: "Apprendiamo che Carlo Rovelli non sarebbe più degno di rappresentare l'Italia, come ospite d'onore, alla Fiera di Francoforte nell'autunno 2024: un evento che si svolgerà fra un anno e mezzo. Il motivo? Ha espresso libere opinioni in una manifestazione pubblica. Ci preme dichiarare che l’autocensura da parte dell’Associazione Italiana Editori – e di chi la rappresenta – è una pratica imbarazzante in ogni paese che si definisca libero. Un episodio grave e una decisione dalla quale non possiamo che dissociarci, esprimendo tutta la nostra vicinanza all’autore".

Anche il Gruppo Feltrinelli ha espresso "piena solidarietà" a Rovelli, vittima di una "grave limitazione al diritto di scrittori e intellettuali di essere liberi di esprimere il proprio pensiero". Feltrinelli ha detto di auspicare che "il commissario Levi ci ripensi e che l'invito a Carlo Rovelli venga confermato".

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