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Omicidio Giulio Regeni

Caso Regeni, la Camera istituisce una commissione d’inchiesta per “identificare i responsabili”

La Camera dei deputati ha approvato l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni con 376 sì e 54 astenuti. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha commentato: “Oggi, dopo tre anni, dovrebbero esserci la verità e la giustizia e non la commissione di inchiesta, ma andiamo avanti con ogni strumento”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Camera ha approvato oggi l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'omicidio di Giulio Regeni, dopo che ieri, alla prima discussione, si erano presentati solo 19 deputati. Con i 376 sì e i 54 astenuti di Forza Italia e un lungo applauso dell'Aula, è passata la proposta che vedrà la formazione di una commissione, composta da 20 deputati, che avrà 12 mesi di tempo per "raccogliere tutti gli elementi utili per l'identificazione dei responsabili della morte di Giulio Regeni e delle circostanze del suo assassinio". Inoltre la commissione parlamentare dovrà verificare anche fatti, atti e condotte commissive e omissive che hanno contribuito a ostacolare, ritardare o rendere più difficili le indagini, anche "per incrementare i livelli di protezione delle persone impegnate in progetti di studio e di ricerca all'estero". L'approvazione della Camera arriva a pochi giorni dall'ultimo appello ufficiale dei genitori di Giulio Regeni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che si era detto "insoddisfatto" per non aver visto "nessun passo avanti concreto" negli accertamenti sulla morte del giovane ricercatore italiano, avvenuta più di tre anni fa al Cairo in circostanze mai chiarite.

"Sono molto soddisfatto per l'approvazione della legge che istituisce la commissione di inchiesta, è un passo successivo per accertare la verità, che significa che il nostro Paese, il nostro Parlamento, la nostra Camera dei deputati non si fermeranno mai perché vogliamo giustizia per il nostro Giulio, ucciso in Egitto", ha commentato il presidente della Camera Roberto Fico all'Adnkronos. "La commissione dovrà fare un lavoro faticoso, difficile, ma so che saranno tutti in grado di farlo al meglio e al massimo delle capacità", ha continuato Fico. Il punto fondamentale da cui ripartire e su cui riflettere, secondo il presidente della Camera, "è che oggi, dopo tre anni, dovrebbero esserci la verità e la giustizia e non la commissione di inchiesta, ma purtroppo dobbiamo andare avanti e usare ogni strumento".

Esultano anche gli altri deputati, con Barbara Pollastrini del Partito Democratico che ha parlato di "un passo simbolico e concreto verso la giustizia. Il Parlamento ha assunto il dovere morale di non indietreggiare nel pretendere giustizia – ha continuato la deputata – Lo ha fatto per Giulio, per i suoi genitori coraggiosi e addolorati, per i ragazzi che percorrono il mondo in nome della libertà, della conoscenza e dei diritti umani". Le ha fatto eco anche Laura Boldrini, che su Twitter ha commentato: "Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta". Dopo che nelle scorse settimane la stessa deputata di Liberi e Uguali aveva parlato di una commissione d'inchiesta come "ultima speranza per fare chiarezza sull'omicidio".

Fuori dal coro invece Forza Italia, con il deputato Pierantonio Zanttin che ha spiegato l'astensione al voto del suo partito. Le cause sono da ricercare nella bocciatura, da parte del governo e dei relatori, di uno dei due emendamenti presentati in Aula dallo stesso deputato, che prevedeva di estendere le indagini della commissione anche all'attività universitaria che Regeni svolgeva a Cambridge. "Con un atteggiamento inspiegabile e un po' ottuso – ha commentato Zanettin – si è voluto respingere questo emendamento. Si tratta di un'assoluta chiusura, di un'occasione sprecata. L'atteggiamento responsabile e costruttivo di Forza Italia non è stato apprezzato, quindi il voto di astensione è il minimo che ci si poteva aspettare".

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