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Omicidio Giulio Regeni

Caso Regeni, Fico: “Italia indignata, Camera conferma stop a relazioni diplomatiche con Egitto”

Il presidente della Camera, Roberto Fico, intervistato da Al Jazeera Arabic, è tornato sulla vicenda dell’omicidio di Giulio Regeni: “Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l’Egitto”, ha spiegato Fico. “Oggi noi sappiamo che Regeni è stato seguito, sequestrato e torturato”, e per questo “tutto il popolo italiano è indignato”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Giulio Regeni è stato torturato e ucciso brutalmente. La ricostruzione degli ultimi giorni di vita del ricercatore, legato con delle catene e torturato con lame e mazze per giorni dagli agenti dei servizi segreti egiziani, fatta dalla Procura di Roma fa ghiacciare il sangue nelle vene: dal prelievo in strada al Cairo alla morte. Roberto Fico, è tornato a parlare della vicenda in un'intervista ad Al Jazeera Arabic, in cui ha usato toni forti: "Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l'Egitto – ha spiegato il presidente dell'Aula di Montecitorio – Siamo stati senza dubbio sconcertati da quello che hanno scritto i procuratori della Repubblica italiana, perché sono delle accuse alla National Security egiziana gravissime, delle parola assolutamente agghiaccianti" sulla "descrizione delle torture che ha subito Giulio Regeni". Sulle relazioni diplomatiche fonti di Montecitorio hanno precisato che il presidente Fico "si riferiva all'interruzione dei rapporti diplomatici fra la Camera dei deputati e il Parlamento egiziano, decisa da Montecitorio nel novembre 2018, che viene dunque confermata".

Il presidente della Camera, che fin dalle prime battute della triste vicenda ha seguito con attenzione la storia di Giulio Regeni, chiedendo giustizia, ha sottolineato alla tv araba che "oggi noi sappiamo che Regeni è stato seguito e intercettato per 40 giorni dalla National Security egiziana, sappiamo che è stato sequestrato, prima mantenuto in una caserma e poi in una stanza, la stanza numero 13 del ministero dell'Interno egiziano". Questa cosa che è accaduta "è di una gravità assoluta", ha sottolineato Fico "e tutto il popolo italiano è indignato".

Poi Fico ha voluto fare nomi e cognomi degli agenti accusati della morte di Regeni: "Nell'ascoltare nella Commissione d'inchiesta Regeni i procuratori della Repubblica – ha continuato il presidente della Camera – nel nostro Parlamento e nel nostro paese sono stati nominati, a chiusura delle indagini, quattro membri della National Security egiziana che hanno partecipato al sequestro, alle torture e all'uccisione di Giulio Regeni". I nomi sono questi: "il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif".

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