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Omicidio Giulio Regeni

Caso Regeni, domani Conte verrà ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà ascoltato domani dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. L’audizione si terrà giovedì 18 giugno alle ore 22 a Palazzo San Macuto. La convocazione era arrivata dopo la notizia della vendita di due fregate militari all’Egitto.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà ascoltato domani dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. La convocazione di Conte era arrivata dopo la notizia della vendita di due fregate militari da parte dell’Italia all’Egitto. In seguito a questa decisione sia dalla maggioranza che dall’opposizione era arrivata la richiesta nei confronti del governo di chiarire e per questo era stata annunciata la convocazione del presidente del Consiglio. L’audizione avverrà domani, giovedì 18 giugno, alle ore 22 presso Palazzo San Macuto, secondo quanto fatto sapere dal presidente della commissione Regeni, Erasmo Palazzotto, che ha ringraziato Conte per la risposta e la disponibilità immediate.

Sul caso Regeni è intervenuto questa mattina il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, con un lungo post su Facebook: “La notizia di un incontro tra la Procura di Roma e i magistrati della Procura generale de Il Cairo fissata per il 1 luglio è di grande rilevanza. Conferma quanto il mantenimento di rapporti con l’Egitto sia utile per proseguire la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni. Nell’occasione dell’incontro però sarà di fondamentale importanza, tra le altre cose, ricevere dalle autorità egiziane il “domicilio” legale di coloro che la Procura di Roma ha indagato dal dicembre 2018 per essere coinvolti nel sequestro e omicidio di Regeni. Non è un fatto tecnico. In uno stato di diritto quale è l’Italia l’avvio di un processo è legato alla possibilità degli imputati di difendersi e quindi in primo luogo di essere avvertiti”.

Da un punto di vista politico, Zingaretti spiega: “Noi non abbiamo mai legato la vicenda delle fregate italiane alla Marina egiziana all’idea di un possibile osceno scambio tra vendita di armi e diritti umani, e bene ha fatto il Presidente Conte a dare immediata disponibilità a riferire alla Commissione parlamentare d’inchiesta. Per questo ora il Governo italiano deve essere coerente con l’affermata volontà di proseguire nella battaglia per la ricerca della verità. È di fondamentale importanza dunque che il Governo con le figure preposte ai massimi livelli compia già dalle prossime ore, tutti i passi dovuti per ottenere dall’Egitto le condizioni elementari per avviare il processo e la possibilità di fare ulteriori passi in avanti nei rapporti bilaterali”.

In Aula, alla Camera, dopo l’informativa di Conte, aveva richiamato il tema anche Piero Fassino, deputato del Pd: “Io chiedo a lei, presidente, come lo chiedo al ministro degli Esteri, di mettere in campo in queste ore tutte le iniziative possibili e necessarie per produrre dei passi significativi in avanti nell'accertamento della verità”. Allo stesso modo, anche Federico Fornaro, di Leu, aveva chiesto un intervento a Conte: “La verità sulla morte di Giulio Regeni viene prima di tutto, prima degli interessi geopolitici, delle relazioni internazionali. Il popolo italiano vuole la verità perché questa è una ferita profonda”.

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