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Il caso Pozzolo

Caso Pozzolo, revocato il porto d’armi al deputato di FdI: “Comportamento leggero e incauto”

Dopo la festa con sparo a Capodanno, il Prefetto di Biella ha revocato il porto d’armi al deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo: per il parlamentare arriva anche il divieto di “detenere armi e munizioni”, visto il suo “comportamento incauto improntato a leggerezza e sottovalutazione del pericolo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla fine, Emanuele Pozzolo ha perso il porto d'armi. Non che ci fossero grossi dubbi ormai, visto quanto emerso finora dall'indagine sull'ormai celebre festa di Capodanno a Rosazza. Il Prefetto di Biella, Silvana D'Agostino, ha revocato il porto d'armi per difesa personale al deputato di Fratelli d'Italia, che al momento risulta indagato. Il provvedimento, prevede anche che al parlamentare sia vietato di "detenere armi e munizioni". Insomma, mentre Pozzolo continua a ribadire di non essere stato lui a sparare quella notte – lo ha detto anche ai Carabinieri che stanno indagando sul caso – le autorità hanno ritenuto opportuno che il parlamentare non maneggi più armi e pistole, almeno per ora e fino a che non saranno chiariti i fatti.

La revoca del Prefetto, infatti, è arrivata per via del "comportamento incauto tenuto" da Pozzolo "durante i festeggiamenti della notte di Capodanno, improntato a leggerezza e sottovalutazione della pericolosità delle armi". Al parlamentare di Fratelli d'Italia è stato perciò contestato "l'uso inappropriato dell'arma", poiché "non ha adottato tutte le cautele necessarie ad evitare fatti anche accidentali e sinistri involontari". Insomma, al momento il senso del provvedimento è chiaro: al di là della possibile colpa di Pozzolo, se una persona ha il porto d'armi per difesa personale deve vigilare sull'arma che è autorizzato a portare in giro.

Nel frattempo, gli inquirenti attendono il risultato dello stub – l'esame che serve a cercare tracce e residui di polvere da sparo tra gli indumenti e sulle mani – che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, in anticipo rispetto a quanto previsto. In un caso come questo, può essere la prova decisiva per capire se Pozzolo abbia sparato o meno quella notte. Anche perché le testimonianze continuano a essere fortemente contraddittorie: ci sono almeno due testimoni – oltre alla vittima del colpo di pistola, il genero del caposcorta del sottosegretario Delmastro, Luca Campana, ferito a una gamba – che dicono che a sparare è stato Pozzolo, mentre il deputato non ha mai smesso di negare. "La pistola mi è scivolata dalla tasca del giubbotto" con "qualcuno" che "l'ha raccolta e ha armato il cane", avrebbe detto Pozzolo agli inquirenti. Non è andata così, invece, secondo Morello e Campana. È tutto appeso allo stub.

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