Caso Petrocelli, la lettera alla presidente Casellati: “Operatività commissione Esteri è compromessa”
Il caso Petrocelli si fa sempre più complesso. E inizia a pesare all'interno della maggioranza, che non sa come far dimettere il senatore, già allontanato dal Movimento Cinque Stelle dopo il tweet sulla festa della "liberaZione". I componenti della commissione Esteri in Senato, di cui Petrocelli è presidente, hanno scritto una lettera alla presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Casellati, per farle presente come i comportamenti dell'ex grillino "compromettono la credibilità e l'onorabilità dell'istituzione che rappresentiamo, ciò anche nelle delicate relazioni con i principali Paesi alleati". Hanno firmato tutti, meno il pentastellato Alberto Airola.
Il tweet in cui Vito Petrocelli evidenziava la Z, simbolo dell'operazione russa in Ucraina, non è che l'ultimo episodio controverso. I senatori, nella lettera, hanno ricordato: "Lo scorso 1° marzo il Senato della Repubblica ha approvato a larghissima maggioranza una Risoluzione che impegna il governo ad esigere dalle autorità russe l'immediata cessazione delle operazioni belliche e ad assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino. Il predetto atto di indirizzo politico, inoltre, impegna il governo a “mantenere uno stretto e permanente coordinamento con i Paesi del G7, dell'Alleanza Atlantica e dell'Unione europea, condividendo iniziative a supporto dell'Ucraina e contromisure efficaci e sostenibili, incluse sanzioni, all'aggressione russa”. Successivamente, è stato approvato il cosiddetto decreto Ucraina. In entrambi i casi il Presidente della Commissione Affari Esteri Vito Petrocelli ha votato contro".
Non solo: i componenti della commissione hanno anche puntato il dito contro "le continue dichiarazioni pubbliche del Presidente Petrocelli in aperto contrasto con gli intendimenti adottati dal Parlamento". Secondo i senatori tutto ciò ha compromesso in serio modo l'attività della Commissione, che dovrebbe invece "discutere e assumere decisioni di particolare rilevanza, vista la drammatica congiuntura internazionale".
Per questo il presidente della Commissione, con i suoi atteggiamenti, pregiudicherebbe l'attività della commissione, sia per quanto riguarda la credibilità delle istituzioni della Repubblica, ma anche per quanto riguarda i rapporti con i Paesi alleati. "Le scriviamo dunque, con profonda preoccupazione, per informarla che ormai l’operatività della commissione Affari Esteri è decisamente compromessa", hanno concluso i senatori nella lettera.