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Caso Paragon, tra gli spiati c’è anche il cappellano di Mediterranea don Mattia Ferrari

Nella rete degli italiani spiati c’è anche don Mattia Ferrari, il cappellano dell’ong Mediterranea Saving Humans. L’attacco sul suo telefono, notificato da Meta, sarebbe partito lo stesso giorno di quello subito dal capomissione Casarini, nel febbraio dello scorso anno.
A cura di Giulia Casula
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La rete di persone vittime dello spionaggio illegale si allarga. Anche don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea Saving Humans, ha ricevuto la comunicazione di Meta che lo ha avvisato di essere finito nel mirino di un "sofisticato attacco sostenuto da entità governative non meglio identificate" nel febbraio 2024.

Oltre al direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, al capomissione Luca Casarini, e all'armatore Beppe Caccia, anche il cappellano dunque è tra gli italiani spiati, sette dei quali tramite Graphite, il software venduto da Paragon Solutions ai governi democratici e dato in dotazione a organismi di intelligence e forze di polizia.

L'avviso ricevuto da don Mattia è simile a quello inviato a Luca Casarini ed è stata inviata dalla società di Zuckerberg lo stesso giorno, l'8 febbraio 2024, come annunciato dalla stessa ong. Per entrambi dunque, l'inizio dello spionaggio viene fatto risalire a un anno fa. In particolare, nel rapporto "Adversarial Threat Report" di Meta pubblicato nel febbraio 2024, l'azienda ha fatto sapere di aver scoperto e tentato di contrastare le operazioni di alcuni spyware operanti nel settore della sorveglianza a pagamento che hanno preso di mira persone in tutto il mondo.

La società ha scoperto le operazione di spionaggio tramite spyware da parte di otto aziende di Italia, Spagna ed Emirati Arabi Uniti, che vendono le loro tecnologie a enti governativi. Tra questi software ci sarebbe un malware in grado di effettuare attacchi per raccogliere e accedere alle varie informazioni contenute nel dispositivo (foto, contenuti multimediali, app, messaggi, fotocamera, contatti, mail eccetera).

John Scott Railton, ricercatore senior di The Citizen Lab dell’Università di Toronto, ha spiegato che "essere avvisati di essere presi di mira da un attacco sostenuto da un qualche governo indica che la persona è stata probabilmente selezionata per il monitoraggio utilizzando capacità avanzate. In base alla nostra esperienza, ciò solleva la possibilità che anche altri individui della sua rete di contatti possano essere stati presi di mira a loro volta. Questo avviso di Meta è molto utile per suggerire che potrebbe esserci un problema più grande, più tecnologie in gioco e più casi che ora devono essere indagati".

L'attacco subito contemporaneamente da Casarini e don Ferrari lascia credere – come fanno notare dall'ong- che i due potrebbero essere stati colpiti da uno stesso "gruppo" o persona. Secondo Mediterranea esiste una "preoccupante possibilità che siano state prese di mira altre persone, oltre a quelle attualmente note al pubblico, e che siano state utilizzate più tecnologie nell'ambito della stessa operazione di sorveglianza".

Di fronte a una vicenda che ancora presenta molti punti oscuri, "dobbiamo iniziare a chiederci esattamente quali tecnologie possano essere state utilizzate nell'ambito di operazioni di spionaggio di natura governativa, di cui stiamo rivelando l’esistenza", conclude Mediterranea.

Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli è tornato a chiedere spiegazioni al governo.  "Giornalisti, attivisti e sacerdoti: chi manca ancora nell’elenco degli spiati? Ma, soprattutto, chi sono gli spioni e perché il governo non vuole raccontare la verità? È chiaro a tutti che il governo è a conoscenza di chi ha spiato il direttore di Fanpage, Cancellato, gli attivisti Casarini, Caccia e, adesso lo sappiamo, anche il sacerdote don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea Saving Humans", ha dichiarato il portavoce di Europa Verde. "Il sottosegretario Mantovano, appellandosi all’articolo 131 del regolamento della Camera – che gli dà facoltà di non rispondere alle interrogazioni dei deputati – ha, di fatto, ammesso di sapere chi sono gli spioni. Io e il mio collega Fratoianni abbiamo parlato e incontrato diverse volte le persone intercettate: siamo stati intercettati anche noi? Ora si arriva persino a intercettare la Chiesa, superando ogni limite", ha continuato. "Siamo di fronte a una situazione da vero e proprio regime. Meloni continua a fuggire e a non rispondere. Cara Giorgia Meloni, chi sono gli spioni? Perché vi nascondete? O, meglio, cosa avete da nascondere?", ha concluso.

Anche per Elly Schlein, "la vicenda di attivisti e giornalisti spiati sta assumendo tratti sempre più inquietanti". Dopo la notizia dello spionaggio ai danni di don Matteo Ferrari, per la segretaria del Pd "è urgente e necessario che il governo, e in particolare Giorgia Meloni, smetta di scappare e si impegni a chiarire al Paese chi sta spiando attivisti e giornalisti, perché qui sono a rischio le fondamenta dello stato di diritto. Abbiamo chiesto al governo di dirci quali entità statali hanno autorizzato l’installazione dei software di Paragon sui cellulari spiati, e il governo non sta dando queste risposte. Che cosa sta coprendo?", ha domandato Schlei. "Perché la Presidente del Consiglio trova il tempo di partecipare a ogni convention sovranista, ma non lo trova per fare chiarezza su questi fatti gravissimi e renderne conto al Parlamento? Le italiane e gli italiani meritano risposte ed è suo dovere fornirle. Da parte mia e di tutto il Partito democratico piena solidarietà e sostegno a Don Mattia Ferrari", ha ribadito

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