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Caso Paragon

Caso Paragon, parla Don Mattia Ferrari: “Il vangelo fa paura al potere, io vado avanti”

Il prete che salva i migranti tra gli spiati di Paragon, chiede che si faccia piena luce sulla vicenda. “Cosa ho da nascondere? Le preghiere”. E precisa: “Non mi risulta di essere indagato”
Intervista a Don Mattia Ferrari
Cappellano, Mediterranea Saving Humans
A cura di Antonio Musella
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Don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea Saving Humans, risulta essere uno degli spiati dal software Graphite di Paragon, lo strumento militare di cui sono stati vittime il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, il fondatore di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini e il portavoce di Refugees in Libya, David Yambio. Dopo un direttore di un giornale e degli attivisti per i diritti umani, anche un prete si iscrive nell'elenco delle vittime di questo caso di spionaggio occulto che sta facendo il giro del mondo e sul quale il governo di Giorgia Meloni, non ha ancora chiarito la dinamica dei fatti e men che meno mandanti ed esecutori, sebbene Paragon possa essere utilizzato solo dagli Stati. Don Mattia in questi giorni si trova a Roma e partecipa alle preghiere per la salute di Papa Francesco, non avendo mai interrotto le sue attività in favore della coesione sociale, dell'integrazione dei migranti e le denunce pubbliche contro i torturatori libici.

Don Mattia immaginiamo che a prescindere dal caso Paragon, siano giornate delicate quelle che sta vivendo?

Come tutti siamo uniti a questa ondata di preghiere per il Santo Padre. Siamo tutti commossi per i tanti messaggi che arrivano da ogni parte del mondo dai tanti che pregano per lui, soprattutto i poveri, gli ultimi. In questo tempo di guerre, sembra che in questo momento il mondo si sia fermato nella preghiera per il Papa, sono giorni di fraternità universale.

Proprio in questi giorni ha scoperto di essere stato spiato da Paragon, che effetto le ha fatto?

Nel mio caso non sappiamo ancora se si tratti di Paragon o di altri spyware, in ogni caso è un software usato da entità governative. Io l'ho appreso in seguito alle verifiche che ho fatto dopo la segnalazione di Luca Casarini, condotte dal Citizen Lab di Toronto, ed abbiamo scoperto che Meta aveva inviato una notifica anche a me l'8 febbraio 2024, segnalando l'interessamento da parte di questa entità verso il mio dispositivo. Da una parte dico che non è da oggi che scopriamo che in questa società la solidarietà è diventata sovversiva, è diventata scomoda, da questo punto di vista non è una cosa che impariamo oggi. Da un altro punto di vista c'è dispiacere per il fatto che qualcuno ritenga di dover spiare e schedare chi pratica la solidarietà e la fraternità. Io credo che quello di cui ci sia bisogno, anche alla luce di queste ferite, sia davvero una riconciliazione. Questa è una ferita, come è una ferita un caso diverso e recente come quello di Almasri, sono tutte ferite che si sono create e che devono essere sanate.

Si aspetta quindi che si faccia piena luce sulla vicenda, che le autorità investigative scoprano la verità?

Sì io voglio avere questa fiducia, una fiducia che ci sia questa disponibilità a fare chiarezza, ed una disponibilità a sanare ed a riconciliarsi

Ma lei cosa avrebbe da nascondere?

E non lo so, bella domanda. Il nostro operato è sempre stato orientato alla massima trasparenza, le cose sono pubbliche su tutti i fronti, non c'è nulla che possa essere scoperto e che debba essere scoperto in questi modi.

Perché un prete fa paura?

Credo che il vangelo fa sempre paura alle forme di dominio, il vangelo per definizione è scomodo per tutte le forme di dominio e per chi in qualche modo cade preda di questi schemi mentali di dominio. Il vangelo è l'amore vero, è l'amore viscerale, se dobbiamo tradurre alla lettera le parole che usa il vangelo, è amore verso i poveri, verso gli ultimi, verso i piccoli, verso coloro che subiscono ingiustizie, verso coloro che subiscono violenze, è un amore viscerale che porta appunto al riscatto degli ultimi, al riscatto di chi subisce ingiustizie. E quindi è chiaro che chiunque invece in qualche modo si sia adagiato in forme di dominio, ritenga il vangelo scomodo, perché è l'amore ad essere scomodo, è una forza sovversiva.

C'è chi sostiene che lei sia indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, a lei risulta?

No a me non risulta essere indagato. Bisognerebbe poi capire qual è il capo di imputazione, penso che la solidarietà non sia reato e neppure la fraternità. Al momento io non ho contezza di essere indagato da nessuna parte.

Il suo impegno è noto a tutti, ma ci dica le verità, cosa c'è dietro? Cosa c'è che non si vede? 

In realtà c'è qualcosa che non è alla luce del Sole: è la preghiera. Questa è la parte meno pubblica del mio operato. Il nostro impegno è totalmente pubblico. Nel corso degli anni sono stati prodotti articoli, reportage, io ho fatto due libri dove racconto cosa facciamo. La parte che emerge meno è forse effettivamente la preghiera. Quindi sì, se vogliamo, quello che c'è da scoprire su di me, è tanta preghiera, questo di certo può emergere se qualcuno spia attentamente.

Questa vicenda coinvolge il direttore di Fanpage.it e i fondatori di Mediterranea, che conosce, le chiedo: che paese è quello dove si spia il direttore di un giornale, degli attivisti per i diritti umani ed un prete?

Questa è la domanda che tutti quanti insieme ci dobbiamo porre, è una riflessione che dobbiamo fare tutti quanti insieme. Prima ho usato la parola riconciliazione, perché questa vicenda ha creato un'altra ferita, ed ora bisogna fare verità, bisogna fare giustizia e fare riconciliazione. Ci sono delle basi della democrazia e della Repubblica che devono essere lasciate intatte per il bene comune, per il bene di tutti i cittadini. Per questo secondo me la parola d'ordine è riconciliazione, quello che chiediamo è una riconciliazione che passa ovviamente per la verità e per la giustizia, questo è chiaro.

Questa vicenda cambierà il suo impegno e le sue attività?

No questo non cambierà assolutamente nulla. Non cambia di una virgola l'attività quotidiana, che non è solo in mare ma anche a terra nelle città, tutto questo è noto. Per me non cambia neanche una virgola.

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