Caso Paragon, il Pd interroga Meloni: “Libertà di stampa a rischio, chi ha usato lo spyware?”
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Anche il Partito democratico torna a chiedere chiarezza al governo sul caso Paragon, ovvero lo spionaggio illegale ai danni di sette italiani, su cui ancora restano parecchi dubbi. Con un'interrogazione, che reca la firma del capogruppo dei senatori dem Francesco Boccia, il Pd si è rivolto direttamente a Giorgia Meloni, sollecitandola a "chiarire se il governo italiano sia cliente dell'azienda Paragon Solutions e chi sia stato autorizzato ad utilizzare lo spyware Graphite per controllare giornalisti e attivisti italiani come il direttore di Fanpage e Luca Casarini".
Quest'oggi anche Italia Viva ha fatto sapere di aver depositato un'interrogazione nei confronti del ministro Nordio per far luce sui molti punti ancora oscuri. Nell'ultimo question time sul tema infatti, il ministro per i Rapporti con il Parlamnto Luca Ciriani ha negato che l'azienda israeliana abbia cancellato i contratti con l’Italia (come rivelato da Hareetz e dal Guardian), ma non ha chiarito chi avrebbe spiato il direttore di Fanpage.it e per quali ragioni. L'interrogazione si era conclusa con la minaccia da parte dell'esecutivo di querelare chiunque sostenga un eventuale coinvolgimento del governo nella vicenda.
"Nel complesso tutta la vicenda che coinvolge Paragon Solution e il nostro Paese appare come una grave violazione dell'articolo 21 della Costituzione sulla libertà di espressione e di stampa", ha sottolineato Boccia. Nell'interrogazione il senatore ricostruisce quanto emerso finora rispetto all'uso di Graphite, lo spyware di proprietà di Paragon e chiede "se il governo italiano abbia acquistato software di spionaggio o tecnologie informatiche dall'azienda". E indirizza le sue domande alla premier. "Meloni chiarisca chi sia stato autorizzato ad utilizzare queste tecnologie e quali misure siano state prescritte per evitarne un utilizzo improprio nei confronti dei cittadini ed in particolare nei confronti di giornalisti, attivisti e membri della società civile".
I senatori dem hanno chiesto inoltre a Meloni "se siano in corso da parte dell'Esecutivo o si intendano porre in essere iniziative per far luce sulla vicenda e per tutelare i giornalisti del nostro Paese, nonché i cittadini da questo genere di azioni". Infine, "il presidente dei senatori del Pd interroga la Premier sulla riunione a porte chiuse del Consiglio europeo di novembre 2023 in cui, in fase di stesura del regolamento europeo sulla libertà di stampa, il Governo italiano avrebbe sostenuto l'esigenza di consentire l'uso di programmi spia nei confronti dei giornalisti in nome della sicurezza nazionale, secondo quanto riportano i giornalisti di Investigate Europe (IE), Disclose e Follow The Money che hanno visionato i resoconti dell'incontro", conclude l'interrogazione.