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Caso Padova, Roccella dice che per coppie Lgbt fare figli è innaturale: “Non si è genitori per contratto”

La legge italiana segue “un impianto fondato sulla filiazione naturale” e questo va mantenuto, perché altrimenti si passa a una “filiazione per contratto”. Lo ha detto la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, commentando il caso della Procura di Padova che ha impugnato gli atti di nascita di 33 figli di coppie omogenitoriali.
A cura di Luca Pons
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Trentatré atti di nascita sono stati impugnati dalla Procura di Padova: si tratta di trentatré bambini, la più grande dei quali ha già sei anni, che sono figli di coppie composte da due donne. La richiesta della Procura è che la madre non biologica sia cancellata dagli atti, con tutto quello che ne consegue. Il governo Meloni ha reiterato più volte che non si tratta di un'iniziativa politica, dato che le Procure applicano la legge. Tuttavia, era stato proprio il ministro Piantedosi a chiedere, con una circolare a tutte le Procure, di fare particolare attenzione all'applicazione di questa norma, che peraltro è piuttosto controversa a livello giuridico.

Anche la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, intervistata dal Corriere della Sera, ha ribadito questa linea: "Non entro nel merito delle decisioni dei magistrati. Mi pare chiara però la cornice in cui questa vicenda si inserisce: in Italia si diventa genitori solo in due modi, o per rapporto biologico o per adozione. Lo ha ribadito anche la Cassazione", ha detto, con una sentenza del 2022 "dove per le coppie omogenitoriali viene indicata la strada dell’adozione in casi particolari, un’adozione semplificata. Che ci sia il vaglio di un tribunale, quando non c’è un legame naturale, per i bambini è una garanzia in più. La genitorialità per contratto in Italia non esiste".

Si tratta di una sentenza che, peraltro, ha anche esplicitato che in Italia c'è fortemente bisogno di una legge che regoli questo tipo di situazioni, in modo da non lasciarle in mano ai tribunali. Su questo però la ministra non ha commentato, e ha negato che la circolare di Piantedosi fosse il segnale di una stretta sulle famiglie Lgbt: "II ministro ha richiamato al rispetto di tutti la sentenza della Cassazione. Il governo non ha cambiato di una virgola le norme o le regole. Sono stati i sindaci, per scelta politica, a compiere atti in contrasto con quella sentenza, sapendo che avrebbero potuto essere impugnati".

Figli per coppie Lgbt? "No, l'ambientalismo non vale solo per animali e piante"

Le fecondazione eterologa però esiste, almeno per le coppie eterosessuali. Per quelle omosessuali no, invece, e il governo non ha intenzione di cambiare questo aspetto della norma perché, ha detto Roccella, "la legge non a caso parla di ‘procreazione assistita', era stata pensata in coerenza con un quadro normativo fondato sulla filiazione naturale. Il senso era aiutare chi non poteva avere figli per motivi di infertilità, senza alterare questa impostazione".

Insomma, il governo Meloni non vuole uscire dal quadro di ciò che è naturale, perché non vuole "arrivare alla filiazione per contratto". Bisogna chiedersi, ha insistito la ministra, "se consideriamo il figlio una persona autonoma, frutto di una relazione, o un diritto dell’adulto ottenuto attraverso un contratto". Non solo, ma impedire alle coppie omosessuali di procreare è una vera e propria questione di rispetto per l'ambiente, secondo Roccella. "Non metto in dubbio l’amore. Non è questo il punto. Dobbiamo decidere se l’ambientalismo che tutti invocano vale solo per piante e animali o possa esistere anche “un’ecologia umana”, tante volte richiamata da papa Francesco".

Chi viene cancellato come genitore può adottare: "Ci vorranno pochi mesi, probabilmente"

La ministra ha poi spiegato la soluzione alle famiglie che rischiano di vedere uno dei due genitori cancellati dall'atto di nascita e da tutta la documentazione: "Seguire la procedura adottiva". Iniziare un percorso di adozione, con la procedura per casi particolari, che "immette pienamente il bambino nella rete di parentela del genitore adottivo, assicurandogli quindi nonni, zii, cugini e pieni diritti patrimoniali, e non richiede nemmeno il consenso obbligatorio del genitore biologico".

Il tutto, con il coinvolgimento di un tribunale, secondo la ministra "probabilmente durerà pochi mesi", e sarà "un disagio e un dispiacere per l'adulto", ma "i bambini non si accorgeranno del cambiamento". Anche se hanno sei anni e in quei mesi ci saranno una serie di complicazioni burocratiche e formali con ricadute potenzialmente pesanti. Per Roccella è la soluzione ottimale: "Stiamo parlando della stepchild adoption. Non è una procedura discriminatoria. Viene seguita da sempre dalle coppie eterosessuali, quando il nuovo compagno di una vedova con figli o di una mamma single vuole diventare padre dei suoi figli e non ha con loro un rapporto biologico".

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