Caso Natoli, cosa c’è nella registrazione e qual è la vicenda che ha messo in stallo il Csm
Un incontro privato per “trovare una soluzione” a un processo contro un magistrato ordinario. Così Rosanna Natoli, giudice laica del Consiglio superiore della magistratura eletta in quota Fratelli d’Italia, ora al centro di uno scandalo, avrebbe provato a convincere la giudice del Tribunale di Catania Maria Fascetto Sivillo a farsi condannare in un procedimento a suo carico.
È il 3 novembre 2023 quando la giudice Maria Fascetto Sivillo viene invitata a Paternò, in provincia di Catania, nello studio di un avvocato che conosce da diverso tempo, Salvatore Milazzo. Ad attenderla, oltre all’avvocato Milazzo, ci sono Giuseppe Failla, avvocato, storico militante del Movimento sociale italiano, amico di lunga data del presidente del Senato Ignazio La Russa e sindaco di Paternò per un decennio, oltre a Rosanna Natoli, avvocata paternese collega di Failla, già candidata alle elezioni del settembre 2022 con Fratelli d’Italia e poi eletta dal Parlamento come membro laico del Csm.
Il contenuto della registrazione consegnata al Csm
Fascetto Sivillo ha intenzione di ricusare una giudice che deve decidere su un processo nel quale è imputata per tentata concussione continuata. Una vicenda processuale lunga, che ha già visto Fascetto condannata e poi la sentenza di condanna venire annullata, e far ripartire così l’iter giudiziario da capo. La giudice del Csm Natoli assieme agli avvocati Milazzo e Failla chiedono alla giudice Fascetto un incontro privato e lontano da occhi indiscreti. Non capendo però il perché di questo appuntamento, Fascetto Sivillo decide di registrare tutto. “La sua causa l’hanno perorata in tanti”, esordisce Natoli durante l'incontro del novembre 2023, che nel Csm era vicepresidente della sezione disciplinare e che proprio su un caso riguardante Fascetto Sivillo era chiamata a giudicare nell'organo di autogoverno. Dall'ingresso di Fascetto Sivillo nello studio i tre avvocati paternesi per circa un’ora e mezza provano a dissuadere la magistrata dal suo intento di ricusare chi deve decidere sul suo caso, perché, secondo lei, a causa di un conflitto di interessi potrebbe non essere imparziale.
“Maria (Fascetto Sivillo, ndr) sta ricusando un’altra volta. La ricusazione non può avere luogo, sono stato chiaro?” – sbotta l’avvocato Milazzo, proponendo a Fascetto Sivillo di farsi condannare e poi impugnare la sentenza successivamente – “Tutte queste discussioni che stiamo facendo ora si devono tramutare in motivi d’Appello”. Natoli rincara la dose: “Se lei all’udienza fa un’altra istanza di ricusazione, ciò significa che beccherà un altro rinvio, e questo fino a quando poi la Corte d'Appello deciderà di nuovo e ci ritroveremo con un precedente”. La componente laica del Csm è sempre più chiara nel suo intento di far accettare alla magistrata una sentenza a lei sfavorevole: “Lei deve essere realista”, “È troppo presa dalla sua situazione”, “Entri nelle vesti di avvocato che deve difendere la sua faccia. Se avevo una cliente e mi diceva di rifare una ricusazione, io gli dicevo «è inutile che la facciamo»”, “Noi stiamo cercando di ragionare anche nel suo interesse, io ora devo fare il suo avvocato”.
Le pressioni di Natoli su Fascetto Sivillo
Davanti a questa insistenza la giudice Fascetto Sivillo chiede alla sua interlocutrice: “Perché siamo qua?”. “Ho chiesto di incontrarla perché se lei se ne vuole uscire deve assestare la questione da un punto di vista processuale – spiega Rosanna Natoli – È inutile portare più avanti questa storia. Non lo potete chiudere questo primo grado?”, e ancora “Lei si deve fare l’Appello”. Fascetto Sivillo però è inflessibile: “Non lo farò l’Appello, non voglio essere aiutata”. Quando i suoi interlocutori capiscono che la giudice ha intenzione di proseguire sulla sua strada, Natoli si spazientisce: “Noi dobbiamo trovare una soluzione”, “Lei tenga conto di quello che le dico io”. Poco dopo l’incontro con la componente del Csm Natoli, l’istanza di ricusazione della giudice Fascetto Sivillo viene rigettata.
Ora che la registrazione, consegnata dall'avvocato di Fascetto Carlo Taormina, è stata trasmessa dal vicepresidente del Csm Fabio Pinelli alla Procura di Roma, si attende di capire cosa succederà nel plenum del Csm, che da una settimana vive uno stallo senza precedenti nella storia dell'organo di autogoverno della magistratura. Pinelli, giudice laico eletto in quota Lega, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che del Csm è anche il presidente, in assenza di dimissioni spontanee della giudice laica Rosanna Natoli, dovranno decidere già nelle prossime ore sul suo futuro. E in caso di sospensione, non potendo Natoli essere sostituita, in attesa dello svolgimento di un probabile procedimento giudiziario nei suoi confronti, il Consiglio superiore della magistratura, privato di un suo componente, potrebbe rischiare l'impasse.
a cura di Luigi Scarano