Caso Lucano, Salvini: “Sinistra dà caccia ai gay nella Lega, poi candida condannati in Calabria”
L‘ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione, molto di più dei 7 anni e 11 mesi che aveva richiesto il pubblico ministero. "Una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia", il messaggio di solidarietà arrivato da Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. "Tre giorni fa ero con lui, oggi gli rinnovo il mio abbraccio – ha aggiunto Fratoianni – Mimmo non ha rubato un centesimo, non si è arricchito, non ha fatto del male, non ha sfruttato. Sono fatti. Fatti che emergono dal processo".
Di tutt'altro tono, invece, il commento che arriva dal leader carroccio Matteo Salvini: "Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega – ha detto, riferendosi alla vicende Morisi – La sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere!". Adesso, si attende di leggere le motivazioni della sentenza: "Per carità, leggeremo le motivazioni della sentenza e cercheremo di capire", ha twittato dal PD Matteo Orfini. "Ma 13 anni a Mimmo Lucano a me paiono decisamente una cosa abnorme", ha aggiunto.
La ONG Mediterranea: Una sentenza vergognosa
Ad intervenire è stata anche la ONG Mediterranea definendo "vergognosa" la sentenza e dicendo di non riconoscere "alcuna legittimità al Tribunale di Locri" dove si è svolto il processo all'ex sindaco di del Comune calabrese. "Mimmo Lucano ha fatto il sindaco delle persone, non degli apparati. Ha avuto il coraggio di mettere al centro la dignità umana e non gli interessi", ha scritto Mediterranea dicendosi al fianco di Mimmo Lucano: "Ci stringiamo a lui, e a tutti e tutte coloro che pagano caro per aver scelto di stare dalla parte degli ultimi". Non solo, ma aggiungono che il punto sarebbe stato distruggere il cosiddetto modello Riace: "Hanno dato il via a questo delirio aberrante sul piano giuridico e sociale per distruggere una delle poche esperienze concrete di municipalismo solidale, che dimostrava con i fatti che accogliere, convivere, crescere insieme è non solo possibile in questo mondo dell'esclusione e dell'indifferenza, ma anche assolutamente doveroso se non vogliamo ritrovarci nel disastro tutti quanti".