Caso Gregoretti, Salvini si lamenta del processo: “Tutto fermo, ma io in aula il 4 luglio”
Il leader della Lega, Matteo Salvini, torna a criticare i giudici di Catania che l’hanno convocato nell’aula del tribunale per il 4 luglio per il processo sul caso Gregoretti. Durante la trasmissione Non è l’Arena, in onda su La7, il segretario del Carroccio si lamenta del processo a suo carico e della decisione di convocarlo in aula: “In Italia qualcuno è fermo, qualcuno no, a me è arrivata la convocazione a Catania per il 4 luglio per andare alla prima udienza del processo in cui sono accusato di sequestro di persona per aver bloccato per 4 giorni lo sbarco di immigrati. A me sembra una cosa surreale con quello che sta accadendo”.
Salvini a processo il 4 luglio: ne parleremo a virus sconfitto
Per Salvini è inspiegabile che ora venga portato avanti il processo a suo carico, considerando l’emergenza sanitaria in corso a causa del Coronavirus. Ma il leader della Lega sa bene che dopo l’11 maggio l’attività dei tribunali dovrebbe gradualmente tornare alla normalità, con la ripresa dei processi, anche di quelli non celebrati durante il periodo di emergenza sanitaria. “Visto che siamo in guerra si combatte il nemico e non di si guardano le spalle – afferma Salvini –. Del processo ne parleremo a virus sconfitto”, conclude.
Il processo a Salvini sul caso Gregoretti
Il processo nei confronti di Matteo Salvini inizierà il 4 luglio, come annunciato da lui stesso, durante una diretta Facebook, negli scorsi giorni. E già allora si era lamentato di questa convocazione: "C’è mezza Italia ferma però mi è arrivata una convocazione a Catania per il 4 luglio”. Salvini è indagato per sequestro di persona aggravato – come aveva ricordato – “dalla qualifica di pubblico ufficiale e di aver commesso il fatto in danno di minori”. Il rischio è di andare incontro a una pena che può essere dai sei mesi ai 15 anni di carcere. “Si ferma tutto tranne il ‘processo a Salvini’ che avrò la fortuna e la gioia di vedere svolgersi a Catania il 4 luglio – proseguiva – mi sembrava incredibile prima del virus, mi sembra ancora di più ora. Spero che le inchieste, le indagini, le ispezioni, doverose, comincino quando non ci sono più i morti. Non si usino le vie giudiziarie per le piccole vendette politiche, in questo momento”.