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Caso Gregoretti, il processo a Salvini si decide nell’Aula del Senato il 12 febbraio

Il caso della nave Gregoretti, per il quale Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona, approda nell’Aula del Senato mercoledì 12 febbraio. Lo ha deciso, a quanto si apprende, la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Marcucci: “I senatori PD voteranno sì alla richiesta dei giudici”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La vicenda della nave Gregoretti approderà in Aula a Palazzo Madama mercoledì 12 febbraio. Lo ha deciso, a quanto si apprende, la Conferenza dei capigruppo del Senato, che ha stabilito il calendario dei lavori. Il Parlamento, come era stato anticipato, avrà quindi l'ultima parola sul caso. La Giunta per le immunità il 20 gennaio ha respinto, grazie ai voti della Lega, la relazione del presidente, Maurizio Gasparri, che aveva chiesto di dire di no alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini presentata dal Tribunale dei ministri di Catania.

I dieci membri della maggioranza, compresi due senatori del Gruppo Misto, hanno disertato la riunione in Giunta. A decidere le sorti di Salvini, che ora rischia il processo, sono stati quindi i partiti dell'opposizione, e cioè cinque parlamentari della Lega, quattro di Forza Italia e uno di Fratelli d'Italia. (Assente per malattia il senatore del gruppo delle Autonomie, Durnwalder). I quattro senatori di Forza Italia e il senatore di FdI avevano invece votato sì alla proposta di Gasparri. E con il risultato di parità non si considera accolta la proposta del relatore.

Cosa succede adesso

In Aula sarà la leghista Erika Stefani, nominata nuova relatrice, a riferire sull'esito della votazione in Giunta. Secondo quanto prevede il regolamento, l'Assemblea potrà limitarsi a prendere atto delle decisioni della Giunta, quindi confermare l'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, senza altre votazioni, oppure su richiesta di 20 senatori di orientamento diverso da quello emerso in Giunta, l'Aula procederà ad una ulteriore votazione.

L'ex ministro dell'Interno è accusato di sequestro di persona, per aver impedito lo sbarco di oltre 100 migranti, lo scorso luglio. Salvini ha assicurato che i leghisti voteranno a favore del processo anche in Aula: "Sì, sono testone. Sono curioso, faccio di testa mia e non ascolto i legali" che invece, stando a quanto riferisce, gli avrebbero sconsigliato il processo. "Sono stufo di passare le mie giornate rispondendo su processi e cavilli. Se mi condannano mi condannano, se mi assolvono mi assolvono. Partita chiusa!".

Anche se, contemporaneamente, contraddicendo quanto auspicato dal Capitano, il Carroccio ha anche creato un sito, ‘DigiunoperSalvini.it', a sostegno di Salvini, invitando i follower dell'ex ministro a digiunare in segno di protesta. Lo stesso Salvini aveva annunciato il digiuno: "Digiuno anche io, vorrà dire che stasera faccio una cena sostanziosa e domani eviterò tortellini, cappelletti e lasagne. Per un giorno non mi fa male, perché in questi giorni in Emilia-Romagna penso di aver preso due chiletti", salvo poi sospenderlo, due giorni prima delle elezioni regionali in Calabria ed Emilia-Romagna.

Per tornare sul caso Gregoretti Salvini ieri ha lanciato una provocazione: sarebbe pronto a denunciare a sua volta per sequestro di persona la neo ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per non aver tempestivamente indicato un porto sicuro ai migranti della Ocean Viking, che questa mattina sono sbarcati a Taranto, dopo quasi cinque giorni in mare.

"L'Aula del Senato si riunirà il prossimo 12 febbraio sulla richiesta di processo per l'ex ministro Salvini sul caso Gregoretti", ha scritto su Twitter il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. "I senatori PD voteranno sì alla richiesta dei giudici", ha aggiunto.

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