Caso Durigon, Di Battista torna a chiedere dimissioni: “M5s imponga discussione mozione censura”
Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle, torna a chiedere le dimissioni del sottosegretario leghista all’Economia, Claudio Durigon, dopo la pubblicazione dell’inchiesta di Fanpage.it. Intervenendo a Mezz’ora in più, Di Battista definisce Durigon “un cazzaro” e chiede al M5s di intervenire con decisione per imporre la discussione sulla mozione di censura nei confronti del sottosegretario all’Economia. “Uno dei più potenti politici leghisti, a cui Salvini ha messo in mano il dossier delle nomine, è stato pizzicato da Fanpage a dire frasi disdicevoli e Draghi l’ha difeso e la Meloni, che teoricamente è all’opposizione, non ha messo bocca, perché è alleata con la Lega”, afferma.
Alla conduttrice, Lucia Annunziata, che gli chiede se possa bastare una frase come prova definitiva, Di Battista replica: “Il sottosegretario all’Economia, ovvero il ministero che oggi si occupa di gestire la fetta più cospicua del Recovery e gestisce la Guardia di finanza, dice che il generale che indaga sui 49 milioni l’hanno piazzato loro o è un cazzaro… E non è proprio il top avere all’interno del governo dei migliori un sottosegretario che dice queste frasi e vanta nella provincia di Latina rapporti molti torbidi. Anche un sottosegretario che promette nomine a destra e manca”. Per l’ex deputato le dimissioni di Durigon si devono chiedere perché i politici “non devono essere soltanto onesti ma devono sembrare anche tali. Oggi la questione morale non la tratta nessuno, la può ancora trattare il Movimento 5 Stelle perché da quando è sceso sulla scena della politica italiana non ci sono stati scandali”.
Secondo Di Battista il Movimento “dovrebbe imporre la discussione rapida della mozione di censura per vedere a che gioco gioca Draghi”. L’ex deputato prosegue sostenendo che non esistono solo le questioni giudiziarie ma anche quelle politiche: “Quanti ministri all’estero si sono dimessi per aver copiato una tesi di laurea?”. Non bisogna, quindi, aspettare l’intervento della magistratura: “Assolutamente no, se aspettiamo la magistratura per fare pulizia all’interno della politica è sbagliatissimo. Non si può aspettare che intervenga la magistratura per fare pulizia. Il tema è questo. Spero che Fanpage vada avanti con questa inchiesta, lei da giornalista dovrebbe difendere per prima le inchieste giornalistiche”, dice ancora rivolgendosi alla conduttrice. Alla quale si rivolge ancora una volta: “L’inchiesta forse non l’ha vista adeguatamente, le consiglio di vederla”.