Caso Cucchi, Salvini: “Minacce di morte alla sorella Ilaria? I leghisti non sono violenti”
"I leghisti non minacciano e non sono violenti. Nessuna tolleranza per chi insulta e augura la morte, invito Ilaria Cucchi e i suoi familiari non solo a denunciare, ma a venirmi a trovare al Ministero". Lo dice il responsabile dell'Interno Matteo Salvini, dopo che la sorella di Stefano ha denunciato di essere minacciata sui social anche da "simpatizzanti della Lega". Il leader della Lega ha rinnovato ancora una volta il suo invito per la famiglia Cucchi, senza però fare pubblicamente le scuse anche da parte del Viminale per la morte di Stefano Cucchi, pestato a sangue dai carabinieri. Scuse che la famiglia ha richiesto più volte.
Oltre agli insulti sui social network, ieri in casa dei genitori del ragazzo ucciso a Roma, è stata recapitata una lettera anonima, scritta a mano, con attacchi indirizzati alla sorella Ilaria: "Dovreste essere voi, e non Salvini, a scusarvi per tutte le persone che suo figlio ha rovinato con la droga. Mi spiace abbia pagato con la vita, ma se l’è cercata".
Ha fatto discutere invece il post che il vicesindaco leghista di Venezia, Luciana Colle, ha condiviso sul suo profilo Facebook personale, con la foto di Ilaria accompagnata dalla frase "Ilaria Cucchi chiederà scusa alle famiglie dei ragazzi ai quali il fratello spacciava la droga?". Il vicesindaco a ‘Il Gazzettino ha poi chiarito il contenuto del messaggio, spiegando che quando ha letto "che non le bastavano (a Ilaria, ndr) neppure le scuse dello Stato ho fatto questa cosa un po' d'istinto, per rabbia nei confronti della sorella di Cucchi, che sembra una persona che specula sulle situazioni. Ovviamente – ha precisato Colle – quello che è accaduto a Stefano Cucchi è stata una nefandezza per la quale c'è chi deve e dovrà pagare. Ci sono state le scuse sia di un generale dei Carabinieri che del Governo. Mi sembra che si stia speculando quando una situazione, sia pure molto dolorosa e sofferta, sta finalmente per essere definita". Colle ha aggiunto poi che la condivisione è stata fatta all'interno della cerchia dei suoi ‘amici' di Facebook e non aperta a tutti: "È un mio pensiero, non c'entra niente né con l'amministrazione comunale né con la Lega. Era un pensiero del momento su questa persona che, secondo me, non si è comportata bene".
Oggi la ministra della Difesa Trenta, intervenuta sul palco di Italia 5 Stelle a Circo Massimo, ha sintetizzato così l'impegno da parte dello Stato per il futuro: "Che impegno per il caso Cucchi? Non è un impegno che prendo solo io come ministro, è un impegno che prende lo Stato, l'arma dei carabinieri: è un impegno verso la giustizia".
Da parte di Sinistra italiana sono invece giunte parole di solidarietà: "In queste ore tutto il nostro sostegno va ad Ilaria Cucchi ed ai suoi cari. Come al solito, gli odiatori di professione si sono messi all'opera sui social – ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali – È toccato nei giorni scorsi a noi che sosteniamo la missione di Nave Jonio nel Mediterraneo – prosegue l'esponente di Leu – poi a Nichi dopo il suo problema di salute, ora tocca a Ilaria e alla famiglia Cucchi colpevoli solo di esigere verità e giustizia. Colpiti con minacce ed insulti irripetibili ed infami. Ora basta, non se ne può più. Polizia postale, magistratura, le autorità di garanzia e i colossi del web e dei social facciano ciascuno la loro parte fino in fondo. I responsabili di questo continuo ed insopportabile linciaggio siano individuati e colpiti, i loro profili ed account siano cancellati immediatamente e per sempre".