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Il caso Cospito

Caso Cospito, le proteste degli anarchici e gli atti contro le ambasciate: cosa sta succedendo

Atti contro le ambasciate a Barcellona e Berlino. Cortei a Roma, proteste a Torino. Si tratterebbe di azioni dell’universo anarchico, per manifestare contro le condizioni a cui è obbligato Alfredo Cospito, da mesi in sciopero della fame al 41bis.
A cura di Annalisa Girardi
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A Berlino è stata incendiata l'auto di un diplomatico italiano. A Barcellona è stata infranta la vetrata del consolato. A Roma le proteste hanno portato allo scontro con la polizia e a Torino è stato dato alle fiamme un ripetitori. Si tratterebbe di azioni tutte legate all'universo anarchico, in protesta per il caso di Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis e da mesi ormai in sciopero della fame.

"Fuori Alfredo Cospito dal 41bis", è la scritta stampata sugli striscioni nella Capitale e apparsa sul traliccio incendiato incendiato in Piemonte. Le autorità stanno ancora indagando gli atti contro le sedi diplomatiche, ma la pista che starebbero seguendo è quella di un'azione internazionale di protesta contro il trattamento all'anarchico, in carcere da ormai dieci anni con l'accusa di strage.

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Mentre si trovava già in carcere per aver gambizzato l'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, Cospito è stato accusato di aver piazzato nel giugno del 2006 due pacchi bomba, realizzati con delle pentole a pressione, fuori dalla scuola allievi dei carabinieri di Fossano. E sebbene non si sia registrata alcuna vittima e lui stesso abbia definito l'atto come puramente dimostrativo, è stato condannato per strage a vent'anni. Non solo: la scorsa estate la Cassazione ha deciso per una riqualificazione del reato, parlando di strage contro la sicurezza dello Stato, un reato per cui è previsto l'ergastolo ostativo. Infine, dopo aver passato diversi anni nel regime di alta sicurezza, da aprile i giudici hanno deciso di sottoporlo al 41bis, il regime di carcere duro solitamente utilizzato contro i mafiosi per prevenire il contatto del boss con l'organizzazione esterna.

Per tutte queste ragioni, per protestare contro un trattamento che considera spropositato e ingiustificato, dallo scorso ottobre Cospito sta conducendo uno sciopero della fame che lo sta progressivamente debilitando. La prossima udienza in Cassazione per discutere il suo caso è stata fissata per il prossimo 7 marzo, una data che però il suo legale, Flavio Rossi Albertini, ha chiesto di anticipare a causa delle condizioni di salute di Cospito. Il suo medico curante, infatti, ha detto: "Per quel giorno Alfredo sarà morto. Un'attesa così lunga non è compatibile con le sue condizioni fisiche". Cospito ha sempre dichiarato di essere intenzionato a portare avanti lo sciopero della fame fino alla fine.

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