Caso coop, prefettura di Latina revoca l’affidamento dei centri accoglienza a suocera Soumahoro
I Centri di accoglienza straordinaria – quelli che vengono spesso chiamati Cas – della famiglia di Aboubakar Soumahoro, in cui sono ospitati i migranti, sono stati affidati ad altri soggetti. La notizia arriva dal sindacato Uiltucs di Latina, che spiega che la prefettura della provincia laziale ha "predisposto l'annullamento" dell'affidamento dei "Cas affidati alla Aid e alla Karibu". Si tratta del consorzio e della cooperativa che fanno riferimento ad alcuni familiari del deputato eletto nelle liste di Verdi e Sinistra, nello specifico si parla della suocera Marie Therese Mukamitsindo. Contestualmente, spiegano sempre dal sindacato del terziario, "la prefettura ha affidato ad altri soggetti la gestione dei centri". L'intervento "interessa solo l'appalto gestito dalla prefettura – spiega ancora la Uiltucs – Sono tredici i centri sul territorio cessati e riaffidati dall'Ufficio territoriale del governo".
Sulla vicenda che ha coinvolto la famiglia del deputato appena eletto continua, intanto, la polemica. Nei giorni scorsi è arrivata anche la notizia dell'indagine per truffa aggravata sempre a carico della suocera di Soumahoro. Intanto l'avvocato della moglie del deputato, Liliane Murekatete, ha spiegato questa mattina all'Ansa: "Ho un incarico, non per procedimenti penali ma per difendere la reputazione della signora dagli attacchi diffamatori mossi da alcuni settori della stampa". Ovvero "essersi arricchita con la cooperativa, avere avuto agevolazioni rispetto ad altri dipendenti laddove invece non ha preso lo stipendio negli ultimi mesi". Come è noto, infatti, ad essere indagata è la madre della donna: "Non mi risulta che la signora Murekatete sia stata convocata dai magistrati di Latina – ha spiegato l'avvocato – D'altronde si è dimessa da diverso tempo". Al momento "questioni penalistiche non ne ho, ho solo il mandato per la difesa della reputazione della signora".
Il deputato, intanto, si è autosospeso dal suo gruppo parlamentare dopo un incontro con i due leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che avevano deciso di candidarlo nelle loro liste. È anche andato in tv a spiegare la sua verità, che consiste, in sostanza, nell'essere quasi totalmente all'oscuro di quanto accadeva nelle coop di Latina.