Caso Consip, il Senato salva il ministro Lotti (che conserva le deleghe)
Ore 18:50 – Passano le mozioni Zanda e, in parte, anche quella Augello, che impegnano il Governo a rinnovare in fretta i vertici CONSIP. Non c'è in congelamento delle gare di appalto in corso, che era stato chiesto dalle opposizioni. Bocciata invece la mozione di Mdp, che chiedeva la rimozione delle deleghe al ministro Lotti.
A Palazzo Madama discusse due mozioni dedicate all'inchiesta Consip. Nel corso della seduta, il presidente del Senato Pietro Grasso ha informato i parlamentari presenti delle dimissioni dei due componenti del Consiglio di Amministrazione in quota al ministero dell'Economia leggendo la comunicazione del titolare del dicastero, Pier Carlo Padoan: "A tal riguardo appare opportuno informarla che l'amministrazione delegato Consip ha informato questo dicastero che il 17 giugno sono state presentate le dimissioni da parte di due consiglieri e che con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri si intende dimissionario l'intero cda". Dichiarandoo inammissibile la parte della mozione presentata dai senatori di Articolo 1 – Mdp relativa alla richiesta di remissione delle deleghe del ministro dello Sport Luca Lotti – indagato nell'ambito dell'inchiesta per rivelazione di segreto d'ufficio – la seduta è proseguita con la discussione delle mozioni. Nella parte dichiarata inammissibile, i parlamentati di Mdp invitavano il governo "a valutare la sospensione delle deleghe al Ministro per lo sport Luca Lotti fino al chiarimento della vicenda che lo vede coinvolto, perché il Governo deve potere operare al riparo da ombre su comportamenti non irreprensibili dei suoi componenti, per portare avanti i suoi impegnativi obiettivi".
Nonostante la dichiarazione di inammissibilità, Mdp, attraverso il senatore Miguel Gotor, ha presentato una nuova mozione chiedendo nuovamente al governo di valutare la posizione del ministro Lotti. “Per Mdp le vicende del ministro Lotti e quello dell’ad Marroni sono indissolubilmente intrecciate. Uno dei due ha mentito davanti all’autorità giudiziaria e continua a farlo all’opinione pubblica, e la loro contemporanea permanenza in carica costituisce un segnale di arroganza politica. Il caso Consip ci dice del ruolo del familismo, della messa in pratica di una sorta di chilometro zero del potere, in cui si ha l’impressione che il perimetro del potere sia troppo spesso stato tracciato con la squadra e il compasso toscani”, ha dichiarato il senatore Gotor durante il suo intervento.
Alla luce della comunicazione del ministro Padoan, il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, ha richiesto un rinvio del dibattito al 27 giugno, ovvero dopo la riunione dell'assemblea Consip per la nomina dei nuovi vertici. "La richiesta del Pd di un rinvio, che sarebbe probabilmente sine die, sembrerebbe la volontà di azzerare un dibattito che invece anche grazie all'iniziativa parlamentare ha fatto passi avanti. Il modo migliore per concludere questa vicenda sia arrivare a votare queste mozioni", ha commentato il senatore Gaetano Quagliariello.
"Non vedo le ragioni per cui non votare le mozioni in esame. Anzi, credo che le decisioni che potrà prendere il Parlamento, in modo sereno, potranno essere un utile contributo all'assemblea totalitaria della Consip del 27. Vorrei ricordare a tutti che proprio grazie al Parlamento Padoan ha cambiato idea, arrivando a far dare le dimissioni ai due componenti del Cda. Quindi sarebbe contro la logica chiedere al Parlamento di non discutere, in modo pacato, di questo argomento", è invece la posizione espressa dal senatore Paolo Romani di Forza Italia.
"Padoan è in confusione totale. Prima ha difeso Marroni e i vertici Consip ed ora, grazie alle probabili pressioni di Renzi per salvare il suo amico e braccio destro, Luca Lotti, lo ha scaricato ed ha costretto alle dimissioni il presidente Ferrara e la consigliera Ferrigno. Il ministro, inoltre, ci deve spiegare perché si è sbrigato a scrivere una letterina e a fornire al Presidente del Senato la relazione tecnica del Mef sui vertici Consip, nel tentativo di evitare la votazione odierna e salvare il ministro Lotti, e perché, invece, non ha ancora fornito la relazione sul ddl Richetti, dimenticato in commissione alla Camera. Lo spieghi agli italiani Padoan che, quando occorre salvare la poltrona degli amici degli amici, dei potenti, in questo caso del braccio destro di Renzi, si è solleciti e proni e, invece, quando si tratta di tagliare i vitalizi ai parlamentari, odioso privilegio, non si fa nulla e ci si dimentica del proprio dovere. Governo e maggioranza si dovrebbero vergognare, ma ci penseranno gli italiani a mandarli a casa, quando ci permetteranno di tornare a votare", sostengono gli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Nonostante la richiesta di rinvio avanzata dal Partito Democratico, il presidente del Senato, preso atto della volontà della maggioranza dei gruppi parlamentari, ha avviato il dibattito e la relativa votazione delle mozioni, spostandola però alle 16.30. Il Pd, assieme al resto della maggioranza di governo, ha presentato una mozione unitaria invitando l'esecutivo Gentiloni a procedere "al più presto all'individuazione di un nuovo cda". Le opposizioni, invece, chiedono l'azzeramento dei vertici e muovono pesanti critiche alla gestione della vicenda da parte dell'esecutivo.