Caso Consip, Denis Verdini assolto in appello dall’accusa di turbativa d’asta
È arrivata l'assoluzione in appello per l'ex senatore di Forza Italia Denis Verdini, l'imprenditore Ezio Bigotti e l'ex parlamentare Ignazio Abrignani, in uno dei filoni giudiziari del caso Consip. L'accusa era di turbativa d'asta, e nel 2021 il giudice per l'udienza preliminare aveva condannato – in rito abbreviato – i tre imputati a un anno di carcere. Per l'accusa di concussione, invece, Verdini e Bigotti erano già stati assolti. Nell'ambito della stessa inchiesta, il giudice aveva anche rinviato a giudizio Tiziano Renzi, padre dell'ex presidente del Consiglio Matteo, con l'accusa di traffico di influenze illecite.
I giudici della terza sezione della Corte d'Appello di Roma hanno ribaltato la sentenza sulla turbativa d'asta per Verdini, Bigotti e Abrignani. "La condanna di primo grado era profondamente ingiusta", ha commentato Gaetano Scalise, avvocato difensore di Abrignani. Il legale di Bigotti, Cesare Placanica, ha invece aggiunto: "Ogni volta che la posizione dell'imprenditore Bigotti esce dalla fase delle indagini, dove vige la cultura del sospetto, e arriva alla fase giurisdizionale, arriva una assoluzione. Vuol dire che la giurisdizione, terza e indipendente, spesso funziona".
Il procedimento è relativo a un'inchiesta condotta dalle procure di Roma e Napoli su un presunto caso di corruzione in Consip, società pubblica che gestisce gli acquisti della Pubblica amministrazione. La vicenda era emersa nel 2017, con l'apertura dell'inchiesta. Al centro delle indagini c'era un appalto da 2,3 miliardi di euro chiamato Facility Management 4. L'ipotesi degli inquirenti era che un imprenditore Alfredo Romeo avesse costruito un sistema di corruzione e, tramite altre persone, anche Verdini fosse stato coinvolto per mettere pressioni ai vertici della Consip.
L'accusa nei confronti di Verdini di turbativa d'asta, però, è caduta in appello. Attualmente l'ex senatore è agli arresti domiciliari, dove sta scontando una condanna definitiva a sei anni e sei mesi per il caso del crac dell'ex Credito cooperativo fiorentino.