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Caso Boschi – Banca Etruria, M5S e Mdp chiedono dimissioni. De Bortoli: “Sicuro delle mie fonti”

La polemica politica scaturita dall’indiscrezione diffusa dall’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, il quale ha raccontato che nel 2015 l’allora ministro delle Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi, nonché figlia del vicepresidente dell’istituto bancario aretino, chiese in via informale all’allora ad di Unicredit di valutare l’acquisizione di Banca Etruria, non accenna a placarsi. Movimento 5 Stelle, Mdp e Forza Italia chiedono chiarezza e annunciano di essere intenzionati a chiedere le dimissioni del sottosegretario Boschi qualora le rivelazioni di De Bortoli si rivelassero fondate.
A cura di Charlotte Matteini
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UPDATE Durante la presentazione del libro "Poteri Forti" al Teatro Parenti di Milano, l'ex direttore del Corriere della Sera spiega:"Sono un collezionista di querele e mi auguro che quello dell'ex ministro Boschi non sia solo un annuncio e che la querela ci sia. Sono assolutamente tranquillo e sicuro della bontà delle mie fonti, non ho parlato di pressioni, mi è stato riferito da una fonte vicina a Unicredit". Proseguendo, Ferruccio De Bortoli sottolinea: "Nel suo caso c'era un conflitto di interessi. Credo che un politico debba preoccuparsi di quello che succede a una banca, ma un conto è farlo, un conto è fare pressioni indebite e io non ho parlato di pressioni. Ho parlato di interessamento e non di pressioni e credo che si debba uscire dall'ipocrisia, i politici possono e debbono occuparsi dei problemi del territorio, non ci trovo nulla di strano. Ma un conto è preoccuparsi, altra cosa sono le ingerenze. Unicredit ha agito correttamente, da mie fonti ho saputo che ha aperto un dossier e poi l'ha chiuso".

L'indiscrezione diffusa nel tardo pomeriggio del 9 maggio ha acceso un'apra polemica politica. Nel suo libro, "Poteri Forti", in uscita l'11 maggio, l'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli ha svelato un inedito retroscena, risalente al 2015, e rivelato che all'epoca l'allora ministro delle Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi avrebbe chiesto all'allora amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, di valutare l'acquisizione di Banca Etruria. Il particolare svelato da De Bortoli, qualora venisse confermato, assumerebbe un'importanza politica piuttosto considerevole perché Maria Elena Boschi, attualmente sottosegretario alla presidenza del Consiglio, all'epoca era la figlia del vicepresidente dell'istituto bancario aretino, istituto che navigava già da tempo in cattive acque.

De Bortoli nel suo libro parla di un interessamento del ministro delle Riforme Costituzionali in via informale, non quindi di una vera e propria pressione politica da parte di Boschi nei confronti di Unicredit. Secondo quanto raccontato dall'ex Corriere della Sera, Ghizzoni istruì un dossier per valutare la potenziale acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit, ma una volta conclusi i controlli decise di non dar seguito alla richiesta informale del ministro Boschi.

"L'allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all'amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere".

A stretto giro, è arrivata la smentita della diretta interessata. Con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il sottosegretario Boschi ha sostenuto che l'indiscrezione di De Bortoli sarebbe destituita di ogni fondamento e annunciato che intraprenderà le dovute azioni legali. Il Movimento 5 Stelle nel corso delle ultime ore ha duramente attaccato Maria Elena Boschi e indetto una conferenza stampa per parlare della vicenda, annunciando che, qualora i fatti venissero confermati, sarebbero intenzionati a chiedere le dimissioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

"Chiederemo l'immediata calendarizzazione per dare il via alla commissione di inchiesta sulle banche e così potremo audire Ghizzoni, Boschi e un pericoloso rivoluzionario come Ferruccio De Bortoli. E chiediamo un'informativa urgente a Gentiloni che dovrà venire a riferire in aula. Chiediamo che al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi siano tolte tutte le deleghe quindi venga di fatto sfiduciata", ha spiegato il deputato M5S Roberto Fico in conferenza stampa.

"Noi sappiamo di avere ragione non solo sui contenuti ma soprattutto sull'atteggiamento della Boschi che dice che non c'entra niente. Basta prese in giro e per i fondelli. Queste persone così al governo non le vogliamo", ha concluso Fico. "Boschi ci vuole querelare? Ci può querelare, ci quereli tutti. La Boschi è una bugiarda cronica, mente sempre. Che senso ha chiamarla in aula? Mente sempre. A questo punto Gentiloni batta un colpo, deve parlare lui e venire in aula. Non può fare il verginello che non sa nulla, deve dire da che parte sta. La credibilità della Boschi è pari a zero", ha invece rincarato la dose l'onorevole pentastellato Alessandro Di Battista.

Non è solo il Movimento 5 Stelle a chiedere una maggior chiarezza sulla vicenda, dello stesso avviso sono Forza Italia e Movimento Democratico Progressista: "Abbiamo avanzato una richiesta formale al Presidente della Commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo, affinché convochi ufficialmente per un'audizione l'ex amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni. Su cosa Ghizzoni debba essere audito è facilmente immaginabile", ha dichiarato il deputato di Fi, Pietro laffranco.

"Senza chiarezza l'unica strada sono le dimissioni", hanno spiegato gli onorevoli Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza di Articolo 1 – Mdp: "La nostra linea è quella tracciata da Speranza, dunque senza un chiarimento di Boschi l'unica strada sono le dimissioni". "La cosa che mi colpisce di più continua a essere il familismo e l'eccesso di concentrazione di potere in 20 km. De Bortoli è un professionista molto serio. Il ministro Boschi che ha avuto la fiducia del Parlamento non credo possa cavarsela con una dichiarazione. Valuteremo con attenzione. Ciò che è certo è che occorre fare chiarezza in modo definitivo su questa vicenda senza lasciare zone d'ombra. Se non c'è chiarezza l'unica strada sono le dimissioni", aveva infatti dichiarato ieri, durante un'intervista concessa a Giovanni Floris, l'ex deputato dem Roberto Speranza, uscito insieme a Bersani ed Enrico Rossi dal Pd qualche mese fa, in polemica con l'allora segretario Matteo Renzi.

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