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Caso Boccia-Sangiuliano

Caso Boccia, spunta foto di Sangiuliano in hotel con la ferita alla testa: la sua versione dei fatti

Un’immagine dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano nel bagno di un hotel, con una vistosa ferita alla testa ancora sanguinante, sembra confermare che il taglio è avvenuto in un hotel. Nei giorni scorsi, Maria Rosaria Boccia – che Sangiuliano ha accusato di averlo ferito – ha suggerito di controllare “il giorno in cui ha messo i punti”.
A cura di Luca Pons
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Un nuovo elemento nel caso dell'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dell'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Una fotografia, un selfie scattato in bagno, ritrae Sangiuliano con un ampio taglio sulla fronte e sulla testa ancora aperto. Il sanguinamento è ben visibile, tanto che anche le mani del ministro sono sporche di sangue. Sangiuliano appare in pigiama, e il bagno sembra essere quello di un hotel.

L'immagine può assumere una certa importanza perché proprio la ferita in questione è al centro di un'indagine della procura di Roma. Come è noto, dal caso Boccia-Sangiuliano di questa estate sono partite diverse inchieste giudiziarie. Una, originata da un esposto del deputato di Avs Angelo Bonelli, vede l'ex ministro indagato per peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. In un'altra invece Maria Rosaria Boccia è indagata per violenza o minacce a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate. Quest'ultima accusa è riferita proprio al taglio che appare nella foto.

Pochi giorni fa, la stessa Boccia ha commentato il caso con poche frasi: "Bisognerebbe datare il giorno in cui ha messo i punti", ha suggerito, senza andare oltre. Una possibile implicazione di queste parole è che la ferita non fosse avvenuta quando i due erano insieme, come invece affermato dal ministro. Sangiuliano, nell'esposto presentato in Procura da cui è nata l'indagine su Boccia, aveva affermato: "In un'occasione, il 17 luglio 2024, la Boccia mi ha aggredito provocandomi le ferite che ho documentato".

In quei giorni, Sangiuliano si trovava a Sanremo. Il 16 luglio si era tenuto un appuntamento dei Martedì letterari organizzati al teatro del casinò del Comune, e il ministro aveva partecipato presentando un libro su Giuseppe Prezzolini – come la stessa Boccia ha poi scritto pochi giorni dopo sul proprio profilo Instagram, allegando diverse foto.

Il taglio, stando alla versione di Sangiuliano, sarebbe avvenuto nella notte del 17 luglio. Il ministro con il suo staff si trovava all'Hotel Nazionale. A seguito di un litigio, sarebbe avvenuto il graffio. E qui sarebbe stato scattato il selfie. Nell'immagine, pubblicata dal quotidiano La Verità, il ministro ha il volto e il collo arrossati. Si intravede anche un borsello. Potrebbe trattarsi di una pochette per trucchi, ma è evidente che l'immagine sia troppo piccola per arrivare a conclusioni.

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Il bagno nella fotografia non corrisponde esattamente a nessuna delle immagini promozionali pubblicate dall'hotel sul proprio sito, anche se ha delle pareti ricoperte di marmo bianco come i bagni dell'albergo in questione – e, va detto, come moltissimi bagni in vari hotel nel mondo. Starà alla Procura, che sta indagando sulle accuse, ricostruire dove effettivamente si trovasse Sangiuliano e se le affermazioni che ha rilasciato siano veritiere. Ciò che è certo è che pochi giorni – come mostra sempre il profilo Instagram di Boccia con una foto pubblicata il 23 luglio – il ministro appariva in pubblico con un lungo cerotto in testa, in corrispondenza del taglio.

Un altro aspetto contestato dall'imprenditrice indagata sono le chat tra lei e Sangiuliano che risalgono al 2 agosto e parlerebbero dell'incidente. A un messaggio del ministro ("Sfregiato", "Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo"), Boccia avrebbe risposto: "Tu mi hai letteralmente mandato fuori di testa". La donna ha obiettato che si taglia di messaggi tagliati, non consecutivi. Il quotidiano, invece, ha risposto pubblicando la cronologia della chat: questa mostrerebbe che la risposta sarebbe effettivamente arrivata pochi secondi dopo il messaggio in questione. Un altro aspetto su cui saranno gli inquirenti a fare chiarezza.

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