Boccia-Sangiuliano, Tribunale Ministri archivia accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio per l’ex ministro

Sono state archiviate dal Tribunale dei ministri le accuse di peculato e rivelazione del segreto di ufficio a carico di Gennaro Sangiuliano. Lo scrive per primo il Corriere della Sera. Parliamo del caso scoppiato quest'estate, che aveva portato alle dimissioni dell'allora ministro della Cultura, arrivate lo scorso 6 settembre per la vicenda legata ai viaggi e ai soggiorni istituzionali che tra giugno e agosto del 2024 Sangiuliano aveva svolto insieme all'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, che risulta ancora indagata dai pm romani per stalking.
Alla fine di febbraio l'avvocato Silverio Sica, legale difensore di Sangiuliano, aveva ricevuto dal Tribunale dei ministri un avviso di proroga delle indagini, dopo che erano scaduti i novanta giorni di tempo che il collegio di giudici aveva per chiudere l'istruttoria.
Il collegio, aveva scritto il Fatto Quotidiano, aveva chiesto alla Procura di Roma di acquisire una parte dei documenti già depositati nell'altro fascicolo sul caso Sangiuliano-Boccia, quello che vede l'ex ministro parte lesa e l'imprenditrice di Pompei indagata (lo scorso 13 marzo i pubblici ministeri hanno riqualificato il reato di violenza o minacce a corpo politico, di cui era accusata, in stalking).
Oltre ai documenti già acquisiti il 12 ottobre 2024, quando i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma avevano fatto visita al ministero della Cultura, i magistrati competenti per i reati commessi dai ministri avevano ottenuto anche gli atti già in mano ai pm di Roma, che riguardavano otto trasferte a cui Boccia e Sangiuliano, che secondo l'ex ministro avevano anche avuto una relazione intima, avrebbero partecipato. Per esempio la trasferta del 3 giugno, a Pompei, a ridosso del G7 della Cultura, o il viaggio a Taormina, lo scorso giugno. C'erano riferimenti anche alla missione a Pompei del 23 luglio, quando Sangiuliano aveva ricevuto le chiavi d'oro della città o quella avvenuta una decina di giorni prima a Polignano a Mare. Obiettivo delle indagini era appunto verificare che le spese per le trasferte di Maria Rosaria Boccia non fossero state pagate con soldi pubblici.
Si chiude quindi l'indagine sull'ex ministro, in assenza di prove concrete nei suoi confronti. La pm Giulia Guccione insieme alla collega Barbara Trotta titolari dell’inchiesta, scrive il Corriere, avevano ascoltato Sangiuliano e condotto una serie di approfondimenti delegati ai carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci.
Le reazioni
"È una bella notizia che il Tribunale dei Ministri abbia oggi archiviato le accuse di peculato e rivelazione del segreto di ufficio a carico di Gennaro Sangiuliano. Non avevamo alcun dubbio sull'esito di una vicenda in cui Sangiuliano si è distinto per dignità e rispetto per le istituzioni. Siamo molto felici per lui che le accuse infamanti siano cadute, confermando la sua correttezza e trasparenza. La sinistra che lo ha insultato ingiustamente per mesi chieda scusa", ha commentato in una nota il deputato e responsabile organizzazione dí Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli.
"Non avevo alcun dubbio sulla totale estraneità dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano alle accuse che gli erano state mosse, ma mi rallegro particolarmente per la notizia dell'archiviazione da parte del Tribunale dei Ministri e gli rivolgo ancora una volta la mia amichevole solidarietà", ha scritto in una nota il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il successore di Sangiuliano.
"Ora aspettiamo gli esiti delle querele. Chi ha distrutto la vita personale e la carriera di un uomo per qualche click in più sul proprio sito deve risponderne in ogni sede penale e civile. A Gennaro Sangiuliano va la nostra coerente e costante solidarietà", ha detto il presidente della commissione Cultura della Camera e responsabile nazionale Cultura e innovazione di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone.
"L'archiviazione, da parte del Tribunale, delle accuse di peculato e rivelazione del segreto di ufficio a carico di Gennaro Sangiuliano è una notizia che aspettavamo da tempo perché siamo sempre stati certi della loro infondatezza", ha dichiarato il senatore di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in commissione Cultura a Palazzo Madama. "Sangiuliano – ha detto ancora – è stato non solo un ottimo ministro ma ha sempre ispirato la sua azione ai principi di efficienza e rilancio del vasto mondo culturale italiano. La sinistra, che per mesi gli ha rivolto critiche e accuse, dovrebbe davvero oggi chiedere scusa".