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Caso Boccia-Sangiuliano

Caso Boccia – Sangiuliano, Renzi attacca: “Il peggio deve ancora arrivare, basta amichettismo”

Il leader di Italia Viva: “Vogliamo la totale trasparenza sul merito delle nomine, delle assunzioni, delle spese per i grandi eventi. E su questo ho l’impressione che – dal punto di vista politico – il peggio debba ancora arrivare. Gli italiani si stanno accorgendo della mediocrità di questa squadra di Governo: l’amichettismo di Meloni e famiglia fa male all’Italia”.
A cura di Davide Falcioni
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"Oggi Repubblica scrive che c'è un filo rosso tra il finto complotto contro Arianna Meloni di cui sono stato accusato a Ferragosto e il caso Sangiuliano. Non so quanto ci sia di vero, ma mi pare che la nebbia inizi a diradarsi: tutto si tiene, dunque. E forse qualcuno capirà perché siamo stati i primi dell'opposizione a chiedere le dimissioni mentre altri davano la solidarietà a Sangiuliano. La nostra posizione rimane semplice: a noi non interessano i gossip sui ministri o le indagini giudiziarie, noi vogliamo risposte politiche". Lo scrive il leader di Italia Viva Matteo Renzi sui suoi profili social. "Quello che fanno i ministri a letto non ci interessa, quello che fanno in ufficio sì. Vogliamo la totale trasparenza sul merito delle nomine, delle assunzioni, delle spese per i grandi eventi. E su questo ho l'impressione che – dal punto di vista politico – il peggio debba ancora arrivare. Gli italiani si stanno accorgendo della mediocrità di questa squadra di Governo: l'amichettismo di Meloni e famiglia fa male all'Italia" conclude Renzi.

E, sempre per conto di Italia Viva, va all'attacco anche il capogruppo al Senato nonché membro del Copasir Enrico Borghi: "Il caso Sangiuliano è sistemico e inquietante, altro che gossip o vicenda privata. C'è il dovere di andare fino in fondo: Meloni venga alle Camere per sgombrare il campo dal timore che un suo ministro sia stato ricattato. C'è stato un incredibile pressapochismo di un ministro che ha messo a rischio la sicurezza del Paese e di un premier che ha atteso troppo per rimuoverlo", ha detto in un intervista a "Il Timone". "Nel suo tentativo di autodifesa, Sangiuliano ha detto che ci sono altri ministri e membri del governo che hanno situazioni molto più complicate della sua. Dica quali sono, perché questo gioco di rimandi e allusioni è inaccettabile per le istituzioni – ha aggiunto Borghi -. La Boccia ha detto che il ministro sarebbe stato sotto ricatto, un'affermazione di una gravità assoluta, se fosse vera andrebbe immediatamente chiarita, perché significherebbe che l'azione di governo è stata viziata".

Non si ferma dunque la bagarre politica nell'affaire che ha scosso in questi giorni il Governo e che ha avuto come epilogo concreto le dimissioni del ministro della Cultura. La vicenda, ora, si sposta dalle aule del Parlamento agli uffici giudiziari e in particolare in quelli della procura di Roma. Nei prossimi giorni verrà formalizzata l'apertura di un fascicolo di indagine, dopo l'esposto presentato dal parlamentare di Avs Angelo Bonelli e in cui si ipotizzano i reati di indebita destinazione di denaro pubblico, per le trasferte di Boccia con l'ormai ex ministro, e rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio per quanto riguarda le mail sull'organizzazione del G7 a Pompei.

Ma non finisce qui.  All'attenzione degli inquirenti, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, finirà anche la denuncia di Sangiuliano a carico di Maria Rosaria Boccia. "È in via di elaborazione – ha annunciato il legale dell'ex ministro, l'avvocato Sica – e intendiamo depositarla all'attenzione dei magistrati all'inizio della prossima settimana", ovvero questa. Non è escluso che l'ex direttore del tg2 possa recarsi di persona negli uffici della Procura per depositare l'atto a cui verranno allegati una serie di documenti, file, che ricostruiscono, a detta del difensore, in modo minuzioso la cronologia dei fatti. "Dimostreremo l'assoluta correttezza della condotta del mio assistito" ha affermato il legale. Un avvertimento al quale Boccia ha risposto per le rime ieri: "Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione".

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