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Caso Boccia-Sangiuliano

Caso Boccia, Sangiuliano indagato dalla Procura di Roma: peculato e rivelazione di segreto d’ufficio

L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma con le accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio per il caso legato al suo rapporto con Maria Rosaria Boccia.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine a destra dal profilo Instagram di Maria Rosaria Boccia
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Un nuovo capitolo si apre nella querelle tra Maria Rosaria Boccia e l'ormai ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Come riporta Il Corriere della Sera, quest'ultimo sarebbe stato iscritto dalla Procura di Roma nel registro degli indagati con le accuse di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio.

Come da protocollo, ha rivelato sempre il quotidiano di via Solferino, il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano. I fatti che i pm sono chiamati ad approfondire ruotano intorno agli stessi per i quali proprio Sangiuliano ha presentato nei giorni scorsi le "dimissioni irrevocabili", ovvero al rapporto con la 41enne Maria Rosaria Boccia, coinvolta in attività istituzionali anche senza un preciso incarico.

Il reato di peculato riguarda i presunti viaggi che l'imprenditrice campana ha detto di aver fatto insieme con l'ex ministro, anche di lungo raggio e per eventi non legati al ruolo di Sangiuliano. Lo stesso ex ministro ha ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore di Boccia, anche durante l'intervista andata in onda mercoledì scorso al Tg1. Discorso simile per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio, che nasce sempre dalle parole della consulente che ha più volte affermato di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7 a Pompei.

La notizia arriva dopo che già ieri la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio aveva fatto sapere di aver aperto un fascicolo sul caso dell'ex ministro (sostituito al Mic da Alessandro Giuli) e Maria Rosaria Boccia. I magistrati, sotto il coordinamento del procuratore regionale Paolo Rebecchi, verificheranno se ci siano stati possibili danni erariali nello svolgersi della vicenda: si parla dell'uso di soldi pubblici, anche in modo indiretto, ad esempio con l'impiego di auto blu e scorte per il trasporto di persone che non ne hanno diritto. "Lieto che la Corte dei Conti possa accertare la correttezza dei miei comportamenti. Ribadisco: non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano", ha dichiarato Sangiuliano.

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