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Caso Berlusconi, Pdl all’attacco: “Ripristinare la democrazia nel nostro Paese”

Dopo il vertice di ieri, parte la controffensiva pidiellina. Daniela Santanché: “Gli italiani non vogliono vivere in un Paese dove le Procure decidono sulla politica e sulle aziende”.
A cura di Redazione
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"Gli italiani non vogliono vivere in un Paese dove le Procure decidono sulla politica e sulle aziende". A rilanciare l'attacco alla magistratura dopo la sentenza Mediaset è Daniela Santanché, fedelissima di Silvio Berlusconi e a pieno titolo fra i leader dei cosiddetti falchi del Popolo della Libertà. L'ex candidata alla Presidenza del Consiglio per La Destra, in una intervista ad Affaritaliani, ribadisce che la responsabilità ora ricade sulle spalle di Letta e Napolitano: "Credo che non vogliano assumersi la responsabilità di portare l'Italia nel caos. Io confido molto nella responsabilità del premier Letta. Finora quello che ha avuto maggiore senso dello Stato e maggiore responsabilità è stato Silvio Berlusconi, altrimenti l'Italia non avrebbe avuto un governo, Letta non sarebbe diventato premier e Napolitano non sarebbe Presidente della Repubblica".

La Santanché è però in buona compagnia, dal momento che, dopo il vertice di ieri sera, non mancano certo gli esponenti pidiellini che gettano benzina sul fuoco della polemica politico. Da Laura Ravetto, che ricorda come "nessun ministro Pdl resterebbe al suo posto" nel caso in cui la Giunta votasse per la decadenza di Berlusconi da senatore. Del resto, continua Ravetto: "Se sono lì lo devono esclusivamente a Berlusconi". Dello stesso tenore anche le dichiarazioni di Mara Carfagna e Michaela Biancofiore, che ribadiscono un concetto espresso già più volte dal Cavaliere: nessuna richiesta di grazia da parte di Berlusconi, ma la responsabilità di garantirgli l'agibilità politica spetta al Capo dello Stato; nel caso contrario, fine della corsa per il Governo Letta.

Una linea che, come vi abbiamo raccontato, non piace alle cosiddette colombe, guidate da Gianni Letta ed Angelino Alfano e convinte di poter prendere tempo rispetto alla decisione della Giunta, senza esasperare lo scontro con il Quirinale.

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