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Caso Belsito: all’appello mancano diamanti per 300 mila euro

Ieri l’ex tesoriere della Lega ha riconsegnato al partito 5 chili d’oro e 11 diamanti. Per gli inquirenti, però, non sarebbe tutto:all’appello mancherebbero infatti diamanti per 300 mila euro. E sul tesoro tornato in via Bellerio Cota ha le idee chiare: “Verrà rivenduto e distribuito tra le sezioni”.
A cura di Alfonso Biondi
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Raduno della Lega Nord

Il tesoro della Lega Nord torna in via Bellerio. Nella giornata di ieri, attraverso il suo legale Paolo Scavazzi, l'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito ha riconsegnato al partito 5 chili d'oro, 11 diamanti e un'Audi A6. La vettura, nello specifico, sarebbe stata utilizzata per un periodo da Renzo Bossi, che poi l'avrebbe restituita a Belsito. Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, nel corso della trasmissione televisiva Ballarò in onda ieri sera, ha fatto sapere che i diamanti riconsegnati "saranno venduti ed il ricavato andrà alle sezioni".  Cota ha poi precisato che in questa vicenda il Carroccio è "parte lesa" e che l'unico indagato del partito, Francesco Belsito, "è stato espulso".

Il tesoro in un caveu di una banca genovese- Belsito, attraverso il suo avvocato, ha fatto sapere agli inquirenti che l'oro e i diamanti tornati in via Bellerio sono stati acquistati coi soldi del partito e che, per questo motivo, appartengono alla base. Il tesoro, secondo quanto riporta Corriere.it, si trovava nel caveau di una banca genovese. L'ex tesoriere della Lega, espulso dal partito in occasione dell'ultimo Consiglio federale, risulta indagato per appropriazione indebita e truffa nell'ambito dell'indagine milanese sulle distrazioni dei fondi del Carroccio, che, per l'accusa, sarebbero stati utilizzati anche per le spese personali della famiglia Bossi.

Quei 300 mila euro in diamanti che mancano all'appello- Secondo gli inquirenti, però, parte del tesoro deve ancora venire a galla. Nella disponibilità della Lega sono rientrati lingotti d'oro per un valore di 200 mila euro e diamanti per 100 mila euro. E all'appello mancherebbero altri 300 mila euro in diamanti. Ma dove sono? In base ai documenti acquisiti dalla Guardia di finanza di Milano- su ordine dei pm Pellicano e Filippini, e del procuratore  aggiunto Robledo- parte di quei diamanti potrebbero essere finiti in mano alla vicepresidente del Senato Rosi Mauro, già espulsa dal partito, e del senatore  Piergiorgio Stiffoni. I diretti interessati hanno subito smentito un loro coinvolgimento nella faccenda.

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