Case green, primo via libera dell’Ue alla direttiva: cosa cambia per gli italiani e da quando
L'Europa è pronta a a portare avanti la svolta green fino in fondo. Oggi comincia il percorso parlamentare della famosa direttiva che prevede la ristrutturazione energetica degli edifici pubblici e privati, e che nelle scorse settimane ha fatto molto discutere in Italia e non solo. La proposta, contenuta nel pacchetto sul clima Fit For 55, prevede che entro il 2033 gli edifici residenziali siano tutti convertiti almeno alla classe energetica D. Questa mattina è arrivato il primo via libera in Commissione Industria al Parlamento europeo, con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti. Ora ci sarà la plenaria a marzo – in data ancora da fissare – e infine si comincerà con le negoziazioni tra Commissione, Consiglio ed Europarlamento. Il trilogo. Solo alla fine il testo vedrà la luce.
Non si tratta, insomma, di un provvedimento imminente, nonostante l'accelerazione impressa da diverse istituzioni dell'Unione europea. Ma in ogni caso la direttiva sulle case green continua a destare molta preoccupazione, soprattutto in Italia. Milioni di cittadini si stanno chiedendo se e quando saranno obbligati a ristrutturare la propria casa, e soprattutto chi pagherà un conto che si preannuncia salatissimo.
In Europa la trattativa è aperta, e soprattutto le indicazioni sono molto meno stringenti di quanto filtrato nelle ultime settimane. Il testo, frutto di una discussione che è appena cominciata, è già stato ammorbidito e probabilmente verrà ulteriormente alleggerito. L'obiettivo è raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033, per tutti gli edifici pubblici e privati. Ma in sede di discussione potrebbero andar bene anche la F entro il 2030 e la E entro il 2033. Inoltre è prevista una profonda revisione delle classi energetiche, che verrà operata dai singoli Paesi.
Nella fase di trattativa tra Consiglio e Commissione, in cui i capi di Stato e di governo porteranno all'attenzione dell'esecutivo comunitario le proprie riflessioni, si parlerà ovviamente anche dei problemi principali di questa misura: il costo delle materie prime eccessivo e l'assenza di abbastanza manodopera qualificata, con altre questioni connesse. La più semplice: chi paga il conto? Lo Stato aiuterà i cittadini come fatto, ad esempio, con il Superbonus 110%? E in che misura? Pensare di ristrutturare milioni di edifici residenziali rimborsando al 110% è follia. Ci potrebbe essere un intervento economico importante da parte della stessa Ue? Tutte queste domande, al momento, non hanno risposta.