Casaleggio dice che il M5s sta morendo: “Apprezzo Raggi e Di Battista, rimasti fedeli alle origini”
Il Movimento cinque stelle sta morendo ed è sotto gli occhi di tutti. Lo ha detto Davide Casaleggio, ospite della trasmissione Otto e Mezzo, sottolineando che sia cambiata ormai l'identità di quanto creato da suo padre e Beppe Grillo: e questo gli italiani lo hanno capito e non lo hanno più votato. Come accaduto all'ultima tornata elettorale per le Europee.
"Il tema reale è che il Movimento è andato sempre bene finché è stato innovatore. Oggi si è persa la spinta dell'innovazione e ci si è adagiati sulla sopravvivenza stessa del Movimento – ha sottolineato il presidente della Casaleggio Associati – L'obiettivo finale non può essere l'esistenza di un'organizzazione, deve essere più alto. Se si finisce a parlare solo del galleggiare con uno piuttosto che con un altro leader si finisce per diventare il terzo partito del terzo polo, se si vuole andare al centro. Non credo sia questo l'obiettivo finale o l'interesse degli italiani".
Il punto, ha proseguito l'imprenditore, non è Rousseau o il tipo di tecnologia, "ma di partecipazione dal basso, chi sceglie i parlamentari da mandare, come spendere i soldi del Movimento eccetera". E ancora: "Oggi quello del Movimento è un meccanismo centralizzato. Il Movimento 5 Stelle sta sicuramente morendo, già si vede dal punto di vista dei risultati elettorali, è sotto gli occhi di tutti".
Casaleggio ha poi concluso esprimendo apprezzamento per Virginia Raggi e Alessandro Di Battista, che secondo lui sono "rimasti fedeli a sé stessi, li apprezzo molto". Proprio l'ex sindaca di Roma alcuni giorni fa ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, chiedendo un ritorno alle origini del Movimento. Su Giuseppe Conte e il risultato delle Europee ha detto: "Conte è stato presidente del Consiglio, dimostrando grandi capacità. Non è in discussione. Ma occorre ammettere che il M5S ha iniziato ad avere problemi quando si è chiuso su sé stesso. Al di là della leadership e dei direttori, il Movimento è nato per uno scopo che era quello di provare a innovare il modo di fare politica (…) occorre chiedersi se abbiamo ancora questa capacità, questa idea, trovare di nuovo il nostro ruolo in politica".