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Cartelle, stop ai pagamenti fino al 30 aprile ma tornano le notifiche: le novità nel dl Sostegno

Nel nuovo decreto Sostegno, ancora al vaglio del governo Draghi, ci sarà un nuovo rinvio per i pagamenti delle cartelle. Le notifiche, però, torneranno a funzionare regolarmente. Lo stop ai pagamenti sarà rimandato al 30 aprile, quando, al momento, è destinato a finire lo stato d’emergenza. Dentro il primo decreto economico del governo ci dovrebbe essere anche una nuova pace fiscale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Cambia ancora il calendario degli obblighi fiscali. Dopo diversi rinvii, prima a fine 2020 e poi nei primi mesi del 2021, le notifiche delle cartelle ripartono, ma i pagamenti restano bloccati. Tutte le novità saranno contenute nel decreto Sostegno, ancora al vaglio del governo Draghi, che avrebbe dovuto vedere la luce entro questa settimana, ma sembra che la stesura sia più indietro del previsto. Nel primo decreto economico del nuovo esecutivo rientreranno nuovi fondi per i vaccini, la proroga del blocco dei licenziamenti, i ristori a imprenditori, professionisti e partite Iva. E tra le misure ci sarà anche un nuovo adeguamento delle scadenze per le cartelle (vecchie e nuove), ma anche per le rate di rottamazione e saldo e stralcio.

Le cartelle ripartono, nel senso che l'invio ricomincia, ma i pagamenti restano bloccati (almeno) fino al 30 aprile, data individuata oggi come fine dello stato di emergenza. Ma attenzione: chi riceverà una nuova cartella non dovrà pagare immediatamente, i 60 giorni scatteranno dalla fine della sospensione. Secondo l'ultima bozza del decreto Sostegno, citata anche dal Sole 24 Ore, fino alla fine di aprile vengono sospesi anche i pignoramenti degli stipendi e delle pensioni. Mentre per chi ha rate in sospeso del saldo e stralcio e della rottamazione (datate 1 marzo e sospese sabato scorso), i tempi si dilateranno ulteriormente: le rate che sono scadute nel 2020 si potranno pagare entro il 31 luglio, per tutte quelle di quest'anno si potrà saldare fino al 30 settembre.

Tra le altre novità c'è anche una nuova pace fiscale per i vecchi creditori, ma non c'è ancora accordo sulle cifre. Il periodo considerato dovrebbe essere tra il 1 gennaio del 2000 e il 31 dicembre del 2015, ma la soglia massima fino alla quale le cartelle verranno direttamente cancellate non è ancora decisa. Si parlava di tenere il tetto dei 5mila euro, entro il quale rientrerebbero gli automobilisti che non anno pagato multe e bolli, ma negli ultimi giorni si è capito che la cifra potrebbe cambiare e di molto. Si tratta di un'operazione che allo Stato costerebbe miliardi di euro (almeno due) e che servirebbe a ripulire il magazzino della ex Equitalia. Per chi non rientrerà in questa cancellazione potrebbero essere previsti nuovi meccanismi di rottamazione e saldo e stralcio.

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