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Cartelle, rottamazione ter e saldo e stralcio: verso un decreto per prorogare i termini

Nel decreto fiscale che il governo conta di varare entro la settimana ci saranno misure molto diverse: dal rifinanziamento del reddito di cittadinanza alle nuove norme per la sicurezza sul lavoro. Nel provvedimento ci dovrebbe essere anche un rinvio per le cartelle esattoriali e un’ulteriore rateizzazione per rottamazione ter e saldo e stralcio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Rimandare ancora il pagamento delle cartelle esattoriali, concedendo più tempo ai cittadini e diluendo nuovamente (e ulteriormente) la rateizzazione della rottamazione ter e del saldo e stralcio. L'idea è chiara: un'altra finestra temporale per tornare alla normalità, spalmando ancora le rate e rimandando il tutto di qualche mese. Nel decreto sul fisco che il governo ha intenzione di chiudere e varare entro la settimana – anche se il tempo è sempre meno – ci sarà un po' di tutto, come già successo con l'ultimo decreto legge sull'aumento della capienza di alcune attività. Dentro il provvedimento ci dovrebbero essere – oltre alla misura sulle cartelle, rottamazione ter e saldo e stralcio – il rifinanziamento per equiparare la quarantena alla malattia, ma anche per il reddito di cittadinanza e per la cassa integrazione d'emergenza fino a fine anno. Ci dovrebbero essere anche le novità per la sicurezza sul lavoro, promesse ormai due settimane fa da Draghi.

L'orientamento del governo è quello di arrivare ad un nuovo prolungamento dei termini per quanto riguarda le cartelle. Su questo punto è arrivata anche l'indicazione chiara del Parlamento, con le commissioni Finanze di Camera e Senato che hanno approvato ieri una risoluzione che invita a valutare l'opportunità di "prorogare i termini per il versamento delle rate dovute per la definizione agevolata dei carichi e di concedere una sospensione corrispondente a quella disposta in favore degli altri debitori di Agenzia delle entrate-Riscossione, pari a 18 mesi, per lo meno con riferimento alle scadenze 2021, onde evitare che si creino disparità tra i soggetti".

Allo stesso tempo, però, le commissioni parlamentari impegnano il governo a "individuare meccanismi di riscossione più incisivi per i contribuenti cosiddetti recidivi", che continuano a eludere il sistema fiscale. Inoltre, Camera e Senato chiedono al governo di ridefinire la disciplina legislativa per poter gestire il magazzino dei crediti fiscali di difficile esigibilità o inesigibili e avviare la riforma della riscossione nel quadro della più ampia riforma fiscale.

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