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Carrozza: “La nostra classe dirigente? Troppo omologata: stessi vestiti, età, linguaggio”

Il ministro dell’Istruzione traccia i limiti della classe dirigente italiana: “Penso che in questo momento la classe dirigente italiana sia molto omologata. Poche donne e pochissimi stranieri”.
A cura di Redazione
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Della centralità delle politiche per la scuola e l'istruzione nel nostro Paese probabilmente non si discute mai abbastanza. Così è passata sotto silenzio la scelta del Governo Letta di "salvare" il ministero guidato da Maria Chiara Carrozza dai tagli operati per reperire risorse in grado di garantire la copertura del taglio della prima rata dell'Imu e della rimodulazione della seconda. Una scelta rivendicata proprio dal ministro, che anche in occasione del Forum di Cernobbio, ha ribadito quale sia la considerazione del Governo: "La scuola è un modo per uscire dalla crisi, tramite la formazione della nuova classe dirigente".

Ed è proprio questo il fulcro dell'intervento della Carrozza al forum Ambrosetti: "Investimento nella scuola significa creare futura classe dirigente, cittadini capaci di produrre per se stessi e per la società, e di esercitare i propri diritti. Penso che in questo momento la classe dirigente italiana sia molto omologata: quasi tutti la stessa età, gli stessi vestiti, lo stesso linguaggio, tutti di madrelingua italiana, che hanno studiato negli stessi posti. Non c'è la capacità di innovare nella nostra classe dirigente. Ci sono poche donne, pochissimi stranieri". Ed è questo compito, la formazione di una classe dirigente all'altezza delle sfide di un Paese competitivo, una delle sfide essenziali dell'intero sistema scolastico italiano.

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