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Caro voli, il ministro Urso dice che se Ryanair taglierà le rotte le riempiranno altre compagnie

Il ministro Urso interviene nuovamente sul caro volo e risponde a Ryanair, che minaccia di tagliare alcune tratte. “L’Italia è il primo mercato della compagnia, il più appetibile d’Europa. Se taglieranno rotte, le riempirà qualcun altro”, dice Urso.
A cura di Annalisa Girardi
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Non si abbassano i toni tra il governo e Ryanair. Dopo che la compagnia low cost irlandese aveva detto di essere pronta a tagliare alcune tratte se le nuove norme non fossero state ritirate, arriva la replica del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che aveva annunciato giorni fa il provvedimento in conferenza stampa. "Wilson faccia quel che crede. L'Italia è il primo mercato della compagnia, il più appetibile d'Europa. Se taglieranno rotte, le riempirà qualcun altro. Mi chiedo solo se gli azionisti di Ryanair sono della stessa opinione", ha detto in un'intervista con La Stampa.

Per poi aggiungere che Ryanair per anni ha fatto "ciò che ha voluto" sul mercato italiano, ma che ora la situazione "deve cambiare" perché "quando vengono messi in vendita biglietti a mille euro in concomitanza di eventi alluvionali il mercato non c'entra nulla, si chiama speculazione".

Nel frattempo anche l'Unione europea ha chiesto all'Italia alcuni chiarimenti sul provvedimento e sulla stretta alle tariffe per Sicilia e Sardegna. L'amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, aveva proprio detto che la norma "interferisse con le leggi del libero mercato secondo le regole dell'Unione europea". Bruxelles starebbe avendo in queste ore contatti con le autorità italiane, in attesa di "ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso". Dal ministero spiegano che si tratti di una richiesta "del tutto fisiologica che rientra nelle normali interlocuzione tecniche".

Ad ogni modo un nuovo incontro tra Urso e i rappresentanti delle compagnie aeree si terrà a settembre. Dopo l'incontro con Wilson, infatti, il ministro si è detto disponibile a nuovi tavoli per cercare una soluzione insieme agli operatori del settore. Ad ogni modo, sulla questione, non sono mancate le critiche anche da parte delle opposizioni, secondo cui è ormai tardi per una soluzione dal momento che chi poteva permetterselo è già andato in vacanza e il picco sia ormai passato. O sicuramente lo sarà a settembre, quando sono previsti i nuovi incontri.

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