Caro voli, Bitonci (Lega) a Fanpage: “Presto una norma per bloccare rialzo dei prezzi e speculazioni”
Il governo ha annunciato contromisure per contrastare il caro voli, che ha raggiunto ormai vette insostenibili, con aumenti anche del 40% rispetto al 2022. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sono al lavoro per emanare al più presto un provvedimento normativo che blocchi l'impennata delle tariffe aeree e metta la parola fine a pratiche commerciali scorrette.
Ieri si è riunita la commissione di allerta rapida sul caro-voli, a cui hanno partecipato anche le associazioni di categoria. Urso ha parlato di "picchi inaccettabili", anche +70%, in particolare nelle tratte che interessano le Isole, Sardegna e Sicilia. Il ministro ha sottolineato che da una parte "gli aerei sono totalmente pieni, non si trovano posti, viaggiano con tutti i posti occupati, il massimo che si possa avere, dall'altra parte il prezzo dei carburanti è precipitato" del 40% rispetto allo scorso anno e quindi i rincari sono anomali. Per questo governo pensa ora a un intervento legislativo. Non è ancora chiaro nel dettaglio come il governo intenda agire, ma l'idea è quella di incidere sul funzionamento dell'algoritmo delle compagnie, che stabilisce il prezzo dei biglietti dei voli nazionali. Tecnicamente non si potrà fissare un tetto massimo per legge alle tariffe, ma l'obiettivo è quello di arrivare a una stretta sulle dinamiche che determinano i rincari anomali.
Il sottosegretario al ministero delle Imprese del Made in Italy, Massimo Bitonci (Lega), che ha partecipato ieri alla riunione al Mimit e che sta seguendo da vicino il dossier, ha sottolineato come l'inflazione a giugno sia calata al 6,4% rispetto allo scorso anno, per cui questi rincari sono del tutto ingiustificati.
Se si guarda ai dati Istat, a maggio 2023, rispetto allo stesso mese del 2022, si osserva come la voce riferita alla classe "trasporto aereo passeggeri" sia aumentata del 37,9%, la sottoclasse "voli internazionali" del 36,8%, e del 43,9% quella dei "voli nazionali" (tendenza confermata anche dall’ultima pubblicazione dei dati ISTAT di giugno 2023 che rispetto al mese di mese di giugno 2022 segna + 28,9% voli nazionali). Tale contesto generalizzato di aumenti sarebbe in controtendenza rispetto alla sensibile riduzione sul fronte dei costi del carburante per aerei (la quotazione internazionale del jet-fuel, il carburante di riferimento per il settore dell’aviazione civile, mostrava a giugno una riduzione del -45,4 rispetto all'anno precedente).
Le compagnie aeree dal canto loro si sono difese, sostenendo che il cherosene utilizzato quest'anno è quello comprato l'anno scorso, quando il prezzo, soprattutto a causa dello scoppio della guerra in Ucraina, era schizzato alle stelle, per cui non avrebbero ancora beneficiato del calo dei costi del carburante.
"È evidente che con il periodo pandemico le compagnie si sono ristrutturate, ora però con un forte aumento della domanda e minore offerta hanno gonfiato i prezzi, soprattutto se si acquistano senza congruo anticipo, e tutto ciò danneggia soprattutto chi deve spostarsi per lavoro, urgenze e salute – ha detto il sottosegretario Bitonci a Fanpage.it – Nel mio intervento conclusivo al tavolo con compagnie e gestori servizi, ho ribadito che governo sta valutando delle azioni per il contenimento dell’inflazione, anche attraverso accordi, come stiamo facendo per la grande distribuzione su beni alimentari di prima necessità o prezzi controllati, per contrastare eventi speculativi, picchi di rialzo dei prezzi e per salvaguardare la continuità territoriale che deve essere rispettata visto che il servizio voli tra hub e isole è indispensabile e deve essere garantito".