Caro-vita, governo vede a Palazzo Chigi i sindacati: “Saranno più coinvolti sul monitoraggio prezzi”
Si sono tenuti questa mattina, a Palazzo Chigi, gli incontri tra governo e confederazioni sindacali in merito agli interventi per calmierare l'inflazione e tutelare i redditi e il potere d'acquisto dei cittadini.
Hanno partecipato, per l'esecutivo, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Erano presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Confintesa, Usb, Confedir, Ciu e Cida. Nel corso delle riunioni – si legge in una nota diffusa dopo il meeting da Palazzo Chigi – il governo ha evidenziato che si è registrata in Italia una riduzione dell'inflazione più consistente della media europea e ha illustrato gli effetti delle misure già attuate a sostegno dei lavoratori e dei pensionati, in particolare il taglio del cuneo fiscale e contributivo, la detassazione dei premi di produttività, la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023-2024, l'aumento dell'importo dell'assegno unico per le famiglie, il bonus sociale bollette.
Il governo – si legge ancora nella nota – ha raccolto le richieste e le osservazioni pervenute dai sindacati, anche riguardo al rinnovo e al rafforzamento dei provvedimenti già attuati, e ha assicurato l'intenzione di effettuare le valutazioni tecniche e finanziarie necessarie sulle misure con impatto sui conti pubblici. Inoltre, è stato concordato di lavorare, anche con gli altri ministri competenti, allo scopo di assicurare il coinvolgimento dei sindacati nel monitoraggio dei prezzi, anche a livello regionale.
"È stato un incontro importante, voluto fortemente dalla Cisl, che avrà efficacia se aprirà un cammino strutturato e permanente verso un patto tra governo, sindacati e imprese contro l’inflazione e una Cabina di regia nazionale partecipata dalle Parti sociali che indirizzi l’andamento dei prezzi e delle tariffe pubbliche", ha detto Luigi Sbarra, a conclusione dell’incontro odierno a Palazzo Chigi.
"Abbiamo espresso apprezzamento sul protocollo antinflazione legato all’ultimo trimestre che sarà firmato nei prossimi giorni tra Governo e Imprese delle filiera alimentare e dei prodotti dell’infanzia – aggiunge il leader Cisl -. Perché l’intesa funzioni occorre andare oltre l’orizzonte trimestrale ed allargare la ‘governance’ anche alla partecipazione del sindacato e delle associazioni dei consumatori. Il perimetro dell’accordo va poi esteso e rafforzato ad altri comparti, per calmierare le dinamiche dei prezzi anche nel trasporto pubblico locale, nel trasporto aereo, nei beni energetici e nei carburanti, nell’accesso al credito, nell’editoria ed in tutti gli ambiti produttivi che hanno riflessi sui bilanci familiari”.
"La perdita di potere d'acquisto di stipendi e pensioni impone delle azioni mirate, in maniera tale da ottimizzare le risorse disponibili. Come UGL riteniamo prioritario rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo, partendo dai redditi medio-bassi rivedendo l'attuale meccanismo che, applicandosi in maniera lineare, finisce per penalizzare le fasce immediatamente vicine alle soglie indicate di 25mila e di 35mila euro", ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell'UGL.
"Bene che il Governo incontri anche i sindacati sul caro prezzi, anche se ci sfugge perché non abbia incontrato le associazioni dei consumatori prima del varo del trimestre anti-inflazione, considerato che si occupano di inflazione da quando sono nate, nel nostro caso dal 1955, e che sono i consumatori quando vanno a fare la spesa a pagare i rincari. Anche il presidente della Cisl Luigi Sbarra ha chiesto oggi di allargare la partecipazione alle associazioni dei consumatori", ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Sul tema dei lavoratori, considerato che secondo i dati Ocse l'Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie, da anni proponiamo che, se i contratti non vengono rinnovati, scatti in automatico il ripristino della scala mobile all'inflazione programmata, magari solo per chi ha un reddito inferiore a 35 mila euro, così da evitare il rischio di una spirale salari – inflazione", ha aggiunto Dona.