Una coppia di fatto. Nonostante la legge italiana (e soprattutto la falsa morale) vincoli gli italiani ad astrusi stratagemmi per poter essere coppia di diritto, nonostante la loro unione al contrario sia frutto di algebra politica tendente alla giusta somma, nonostante le foto della nuova maggioranza comprendano in pratica i maggiorenti di tutto il vecchio PDL (escluso Berlusconi), Matteo Renzo e Angelino Alfano hanno consumato oggi la celebrazione della loro incivile unione, approfittando di una seduta al Senato che sarà ricordata come la cannibalizzazione dei gay, in mondo visione.
Due fidanzati che riescono a convergere in una giornata in cui da una parte i turborenziani ci parlano di "risultato minimo ma garantito per i diritti" mentre dall'altra parte l'Alfano mesto parla di vittoria per avere impedito "una legge contro natura". In mezzo, ovviamente, le persone.
Il PD che ci rincuora assicurando che questo è solo l'inizio mentre dall'altra parte Giovanardi ironizza sulla prossima legge "per l'amore tra cane e padrone". In mezzo, ovviamente, ci sono le persone.
Verdini che esulta annunciando di essere "il paracadute della maggioranza" mentre dall'altra parte la Cirinnà si sforza senza riuscirci di farci credere che sia una vittoria. In mezzo, ovviamente, ci sono le persone.
Forza Italia che grida contro Alfano e Verdini "venduti per 30 denari" con il sostegno della Lega. I trasformisti che si accusano, tra di loro. Il Movimento 5 Stelle che manda tutti a fanculo. La Boschi che si atteggia a luminare politico. La minoranza PD che nemmeno l'ultimo giapponese. Le urla. Gli applausi. Le battutine. E in mezzo, ovviamente, ci sono le persone.
La coppia peggiore della politica italiana è formata da quel Matteo Renzi che aveva promesso la rivoluzione (rottamazione, peggio, per citarlo) e per farlo si è aggrappata ai rimasugli peggiori dell'ultimo ventennio. Ma non è solo questo, non sarebbe una novità: il PD oggi ha legittimato una discussione parlamentare che da dato fiato (e autorità) a nefandezze da bar, ad un'omofobia disposta a negarsi per una mezza poltrona in più. "Una legge storica" esultano in questo momento sui vari social i soldatini democratici. Hanno scritto una legge sui diritti civili con Formigoni. Ed esultano. Alla fine anche l'omofobo Adinolfi trattiene a stento un sorriso: "Cari amici Lgbt, ce le siamo date, ma non ditemi che ora avete voglia di festeggiare. Hanno tradito anche voi, ha vinto solo la logica del Palazzo", scrive.
Ecco, cari Renzi ad Alfano, l'esempio plastico di queste settimane passate a cavillare mentre cercavate due mezze vittorie ma che potessero tornar buone anche come sconfitte, siete voi due: un'unione incivile tra gli opposti che si attraggono ma se ne vergognano, si uniscono davanti alla prima promessa di interesse in comune. Non interesse comune: in comune. Ecco la differenza.