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Caro bollette, Crippa (M5s): “Così abbiamo protetto 11 milioni di persone da libero mercato energia”

La scadenza del servizio di maggior tutela nel mercato energetico era prevista per il 31 dicembre 2022, con il passaggio obbligato al mercato libero dal 1° gennaio dell’anno successivo: un emendamento del Movimento Cinque Stelle a prima firma Davide Crippa, capogruppo dei pentastellati alla Camera, ha invece impostato un regime transitorio che permetterà agli utenti di rimanere nella fascia tutelata.
A cura di Annalisa Girardi
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Rinviata la fuoriuscita dal mercato tutelato dell'energia per le famiglie. Inizialmente la scadenza del servizio di maggior tutela era prevista per il 31 dicembre 2022, con il passaggio obbligato al mercato libero dal 1° gennaio dell'anno successivo: un emendamento del Movimento Cinque Stelle a prima firma Davide Crippa, capogruppo dei pentastellati alla Camera, ha invece impostato un regime transitorio che permetterà agli utenti di rimanere nella fascia tutelata fino al 2024. Un percorso di uscita graduale, in altre parole, per evitare che di colpo milioni di utenti si trovassero nel libero mercato. Fanpage.it ha contattato direttamente Crippa per comprendere meglio cosa significhi e cosa cambia con l'emendamento. "L'8 novembre 2021 è uscita la direttiva sul mercato energetico in cui si specificava chi fossero i clienti vulnerabili. Ci sono 16 milioni di utenti nel servizio di maggior tutela di prezzo, i vulnerabili sono quasi 5 milioni. Qual è il problema? In quel provvedimento era stato stabilito che non ci fosse un automatismo alla scadenza della maggior tutela – prevista per il 31 dicembre, ndr -, ma che dovesse esserci esplicita richiesta. Immaginiamo quindi la difficoltà di un pensionato che il 31 gennaio poteva trovarsi a richiedere un meccanismo di salvaguardia di prezzo. Abbiamo inserito l'automatismo: tutti quelli che presentano determinate caratteristiche, in automatico vengono riconosciuti come salvaguardati da un punto di vista di un prezzo per clienti vulnerabili", ci ha spiegato.

Di che numeri si sta parlando? "Dal 1° gennaio 2023 una norma precedente stabiliva la fine della maggior tutela per i non vulnerabili, quindi 11 milioni di persone che sarebbero finiti di colpo sul libero mercato. Si trattava dei soggetti che, secondo la direttiva, non avevano i requisiti per restare all'interno di questa fascia. Non erano però state stabilite le modalità con cui questi soggetti si sarebbero trovati nel mercato libero. Quindi noi abbiamo inserito un percorso di gradualità, un meccanismo di accompagnamento", ha sottolineato Crippa.

Per il passaggio quindi di questi utenti dal servizio di maggior tutela al libero mercato ci saranno delle gare che secondo Crippa "sarà molto importante monitorare", per "capire i segnali di prezzo che verranno dati". Al momento il 95% delle offerte fornite sul mercato libero dell'energia sono superiori alla maggior tutela, ha spiegato il deputato. "La paura è che in periodi di grandi sforzi di natura economica per abbassare le bollette ci si ritrovi nel portare una grande quantità di clienti in un mercato rischioso da un punto di vista economico".

Parlando sempre di queste aste Crippa ha proseguito: "Per me queste gare dovrebbero poter essere fatte partendo da un prezzo, che è quello dell'energia fornita ai vulnerabile. L'approvvigionamento dei clienti dovrebbe essere fatto a un prezzo che è quindi più basso. È ovvio che ci sono difficoltà tra forze politiche quando si parla di libero mercato e maggior tutela. C'è chi dice che intervenendo fissando dei prezzi si condiziona il mercato: in realtà si starebbe solo facendo un'asta con un prezzo massimo".

Infine, parlando dei generali aumenti dei prezzi che stanno riguardando l'energia e che causeranno rincari in bolletta, Crippa ha concluso: "Il governo aveva stanziato due miliardi per il prossimo trimestre. Questi poi sono stati alzati a 3,8. Sono ancora insufficienti rispetto alle previsioni di costo del prossimo trimestre, però sulle fasce più deboli si è già ipotizzato un intervento di sterilizzazione completa degli aumenti. Non avvertiranno l'incremento tariffario".

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