Caro bollette, a che punto è la legge per ridurre il costo di luce e gas
Per correre ai ripari o almeno limitare l'impatto del caro bollette di luce e gas negli ultimi tre mesi del 2021, il governo Draghi ha provveduto a mettere a punto un decreto legge con misure urgenti per contenere gli effetti della nuova stangata. L'obiettivo era quello di attenuare le conseguenze del caro bollette, derivante dall'aumento dei prezzi nel settore energetico e in particolare delle quotazioni del gas naturale, per milioni di persone e imprese che, altrimenti, dal 1° ottobre avrebbero dovuto pagare costi più alti del 15% sulla bolletta del gas e del 30% su quella della luce. Il rischio è stato (in parte) sventato con il decreto legge approvato il 27 settembre, a pochi giorni dall'aumento delle tariffe, con cui il governo ha messo in campo 3,5 miliardi di euro per tentare di abbattere i costi maggiorati. Un intervento simile, per un valore di 1,5 miliardi, c'era già stato a maggio in vista del caro bollette del trimestre precedente.
A che punto è l'iter per la conversione in legge del decreto taglia bollette
Il decreto legge sul contenimento dei costi della bolletta di luce e gas deve essere convertito in legge dal Parlamento entro i 60 giorni successivi alla sua approvazione. Nel caso di specie, le Camere dovranno provvedere alla sua conversione, e alla discussione dei vari emendamenti che saranno presentati, entro il prossimo 26 novembre. Prima di arrivare in aula, tuttavia, e dopo aver acquisito i pareri delle varie Commissioni sarà necessario che la Commissione Industria del Senato concluda l'esame del testo che sta proseguendo in questi giorni. Proprio a inizio settimana la Commissione ha svolto delle audizioni informali ascoltando varie associazioni di categoria, società come Terna (che gestisce sul territorio nazionale la rete elettrica ad alta tensione) e il presidente di Arera (l'autorità dell'energia), Stefano Besseghini. L'allarme di una nuova stangata sulle bollette a partire dal 2022 è stato lanciato proprio da Besseghini che ha previsto che le quotazioni del gas naturale, la maggiore fonte di produzione di energia in Italia e in Europa, siano destinate a crescere tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022 arrivando fino a 200 euro per megawattora. I prezzi inizieranno a scendere solo la prossima primavera, ma prima di allora non potranno che esserci altri, inevitabili, rincari. Una considerazione che potrebbe indurre il governo ad adottare nuovi provvedimenti già per fine anno.
Le misure messe in campo dal governo per ridurre i costi di luce e gas
Con il decreto legge finalizzato ad abbattere l'aumento dei costi nelle bollette di luce e gas, il governo ha fatto leva su circa 3 miliardi e mezzo di euro intervenendo su più fronti. In primis, si è proceduto all'abbattimento dei costi fissi in fattura. In pratica, il decreto ha previsto un azzeramento, fino al 31 dicembre 2021, degli oneri di sistema. Secondo le stime, questo abbattimento riguarderà circa 6 milioni di piccole imprese e circa 29 milioni di utenze domestiche che potranno dirsi protette dal rincaro di quest'ultimo trimestre dell'anno. Le risorse sono state stanziate anche per tutelare le famiglie che già versano in condizioni di difficoltà economica. Questo si traduce in un abbattimento dell'aumento per circa 3 milioni di famiglie che usufruiscono del bonus elettrico e per altre 2,5 milioni che, invece, godono del bonus gas. Non solo, perché l'intervento del governo ha puntato a tutelare dal rincaro anche i nuclei familiari percettori di reddito o di pensione di cittadinanza.