Indovinello: se l'abiti stai meglio, se la fai vivere vivi meglio anche tu. Cos'è? E' l'Anpi, signore e signori.
L'Anpi è la casa di tutti, non c'è proprietà privata sulle mattonelle e non paghi neanche l'affitto; l'Anpi fino a questa notte la guidava una donna che si chiamava Carla Nespolo.
Senti come suonava bene: Carla Nespolo. Carla come una zia, Nespolo come l'albero da frutto.
La prima presidente donna dell'Anpi è morta questa notte, è andata in montagna, la più alta di tutte; "ha vinto il cancro" dicono, ma vinto un cappero, il cancro è fascista e ha vinto solo una battaglia, poi alla fine vincono le compagne e i compagni, ce lo insegna la Storia che anche tu hai costruito, cara compagna Carla Nespolo.
Comunque se devo dire la verità io non me l'aspettavo. Cara Carla Nespolo avresti dovuto chiederci il permesso prima di morire e noi non te l'avremmo dato, perdincibacco! La segreteria avrebbe votato all'unanimità. Volete che Carla Nespolo muoia? No! E allora tu saresti ancora viva, bastava chiedercelo.
Carla Nespolo birbantissima, io pensavo fossi immortale e invece ci hai fregato e buonanotte. Certo la malattia durissima, ma finché non muori e non ci sbatti la faccia non capisci e io non avevo capito, colpa mia. Mi succede ogni volta che muore un partigiano, a voi no?
A me è successo con te, Carla Nespolo, che eri partigiana in testa ma sei nata dopo quegli anni disgraziati e meravigliosi.
M'è successo con te perché tu sei stata una partigiana di parte quella giusta, stavi con la memoria.
M'è successo con te perché tu eri una strafiga degli ideali.
Tu conoscevi l'importanza della Storia e del suo racconto, perché se la racconti bene la Storia poi è più facile capire il collegamento fra i porti chiusi ai migranti e i profughi ebrei che cercavano rifugio in altre nazioni, e venivano respinti.
Cara Carla Nespolo lo so che c'è tanto egoismo nel pretendere che un'altra persona non muoia. Però per chi c'ha le idee buone si poteva fare un'eccezione, io credo buon Dio. Mica si tolgono le testimoni della Storia così, come se poi la democrazia restasse la stessa.
Carla Nespoli, com'è il Paradiso? Io non so come la pensavi tu ma io ti dico come la penso io.
Quando muore una persona di Memoria gli angeli sbiancano le nuvole e ti accoglie Dio con il pugno chiuso alzato all'ingresso. Lo stesso pugno chiuso di Tommie Smith ed Enrico Berlinguer, Nelson Mandela e i partigiani che ho conosciuto, che sono tutti lì, accanto al Signore a darti il benvenuto dandoti del "tu", perché fra compagni si usa così anche quando non ci si vede da tanto tempo.
Perché per chi spezza il pane il pugno chiuso è una sfida alle mani in tasca, sono le dita fragili che unite possono creare una relazione che non si può creare se ci si dà del "lei".
Cara Carla Nespolo, quando muore una custode della Memoria, è come se a me sparisse il giubbotto prima di uscire, come non trovare il letto quando entro in camera.
E' come se sparisse un ciliegio dal campo.
Per me è come se accadesse questo, ogni volta che muore una custode della Memoria.
Il mondo è più povero quando una persona come te muore, non c'è da essere ottimisti. Poi però ci penso e credo che l'ottimismo sia l'unica cosa che ci resta e una di quelle che ci hai insegnato.
Quando muore una persona di Memoria gli elefanti non bevono per un giorno e i granelli di sabbia a piedi nudi, bruciano di più.
Le birre si riscaldano per dispetto e i bambini piangono più forte, quando muore una custode della Memoria si stacca un sasso dalla montagna.
Un libro dalla biblioteca sparisce, una pagina a caso dal libro della vita diventa bianca.
Quando muore una persona di Memoria non è che ne spunta un'altra subito dopo.
Care ragazze, cari ragazzi,
volete sapere chi sono stati i partigiani? Volete sapere cos'è l'Anpi? Sappiate intanto questo: i partigiani resero illegali la tortura, la guerra, resero obbligatorie le elezioni e scrissero la Costituzione più bella del mondo.
I partigiani sognavano in grande e negli occhi avevano un binocolo particolare che permetteva loro di guardare oltre se stessi.
I partigiani hanno dato voce agli afoni forzati.
Cari ragazzi e care ragazze, voi mi avete già capito. Pensate a chi oggi non ha voce e camminate al suo fianco. Non è da buonisti, è da partigiani.
Viva l'Anpi, e un abbraccio a lassù, cara Carla Nespolo, nome da zia e il cognome come un albero da frutto con tanti semi.