Carcere per gli evasori, si spacca la maggioranza: Iv vota contro, ma passano le modifiche
La commissione Finanze della Camera ha approvato gli emendamenti al decreto fiscale del governo e dei relatori che cambiano le norme sui reati tributari. Ufficializzate, dunque, le nuove regole sul carcere per gli evasori. Il voto della commissione ha però visto la maggioranza spaccarsi, con il parere contrario di Italia Viva. Con gli emendamenti approvati oggi viene attenuato l’aumento delle pene detentive per i delitti occasionali di dichiarazione infedele e di omessa dichiarazioni, non considerati come condotte fraudolente. Anche su questo punto Italia Viva ha espresso la sua contrarietà: “Iv resta sempre contrario, votiamo no”, afferma il deputato Mauro Del Barba. Con l’approvazione di queste modifiche resta, comunque, l’innalzamento complessivo delle pene.
Carcere per gli evasori, centrodestra abbandona i lavori
Prima della votazione dell’emendamento sul carcere agli evasori è arrivata la protesta delle opposizioni di centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno abbandonato i lavori della commissione Finanze. Massimo Bitonci, esponente leghista, spiega che la protesta riguarda anche le norme sugli appalti. La commissione Finanze ha anche bocciato le proposte di Italia Viva e Forza Italia – identiche – che chiedevano di sopprimere la confisca per sproporzione contenuta nelle norme sul carcere per gli evasori. In entrambi i casi si punta a cambiare le misure contenute nell’emendamento preparato ieri dai relatori e votato, successivamente, questa mattina. La seduta della commissione non ha avuto vita facile: non solo per le 14 ore consecutive di lavoro iniziate nella serata di ieri e proseguite per tutta la notte, ma anche per la sospensione arrivata in mattinata proprio perché mancava l’accordo sul carcere per i grandi evasori.
Dl fisco, come cambia il carcere per gli evasori
Una sospensione che sembra aver portato consiglio, ma che è arrivata dopo l’annuncio – nella giornata di ieri – di un accordo trovato tra le forze di maggioranza. L’accordo prevedeva due emendamenti dei relatori per ridurre l’aumento delle pene per i comportamenti non fraudolenti come la dichiarazione infedele e l’omessa dichiarazione e per rivedere la disciplina della confisca per sproporzione, prevista per i reati più gravi. Uno degli obiettivi è quello di “non colpire con rigore eccessivo l'occasionale colpevole di delitti non caratterizzati da condotte fraudolente”.
La confisca per sproporzione è stata limitata ai casi di evasione fiscale “di entità rilevante, prossima, nella maggior parte delle fattispecie, a quella di 100mila euro”. Confisca che viene limitata alle persone condannate. Il termine sproporzione viene utilizzato perché si parla di “beni o altre utilità di cui il condannato non può giustificare la provenienza, con un valore sproporzionato al proprio reddito”.
La protesta di Iv e Renzi sulle fondazioni
Lo scontro tra Italia Viva e il resto della maggioranza non riguarda però solo il carcere per gli evasori, ma anche il rinvio dell'estensione della normativa sulla trasparenza, prevista dallo spazzacorrotti, dai partiti alle fondazioni. Italia Viva ha votato contro, ovvero a favore dell'estensione immediata. Ma parere negativo è arrivato da Pd, M5s e Leu. "Di giorno sui social fanno i moralisti, di notte in commissione salvano le LORO fondazioni", attacca Matteo Renzi su Twitter. Renzi rilanciava un post del vicecapogruppo Luigi Marattin: "La decisione di rinviare applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva".