Carburanti e taglio accise, Pichetto Fratin dice che il governo interverrà in caso di necessità
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha risposto a un'interrogazione del deputato Luca Squeri (Fi) a proposito delle iniziative per una riduzione strutturale delle accise sui carburanti. "Dal 1 gennaio è aumentato il prezzo perché il governo, condividendolo con la maggioranza, ha ritenuto che i prezzi fossero inferiori rispetto al marzo, quando fu necessario l'intervento di sconto, e anche per dedicare la massima attenzione al caro bollette. Purtroppo è iniziata una narrazione che ha introdotto una paventata speculazione di un intero comparto. Il suo ministero ha chiarito che non ci sono le state le speculazioni, tant'è che il prezzo della prima settimana di gennaio, rispetto alla precedente, ha avuto un aumento alla pompa inferiore all'incremento delle accise", ha detto l'onorevole Squeri.
"Bisogna spiegare e rivendicare la scelta politica fatta dalla maggioranza con la manovra – ha risposto il ministro – Quando è stato introdotto il taglio delle accise a marzo 2022 il prezzo dei carburanti era ben al di sopra dei 2 euro. Pertanto si è optato per un taglio lineare delle accise che l'attuale esecutivo ha prorogato a novembre fino al dicembre 2022. L'abbassamento del prezzo del carburante a dicembre 2022 ha fatto sì che il governo abbia deciso di dirottare le risorse impiegate per il taglio delle accise, di cui beneficiavano indistintamente tutti, verso le misure per contrastare il caro bollette, ben 21 miliardi dei 30 miliardi della manovra, a sostegno dei redditi più bassi. È stata dunque fatta una scelta puntuale, settoriale e non generalizzata, per favorire di più le famiglie e le imprese in difficoltà. Considerati gli aumenti disomogenei del prezzo del carburante, che si sono registrati a inizio anno, non tutti strettamente collegati al taglio delle accise, e valutata la necessità di garantire la massima trasparenza ai consumatori finali, il governo ha emanato il decreto Trasparenza".
"Le scelte vanno nella direzione di tutelare il più possibile i cittadini e le imprese, e di monitorare costantemente l'andamento dei prezzi, al fine di adottare ogni misura necessaria qualora emergesse la necessità di intervenire tempestivamente. La riduzione strutturale delle accise va valutata con attenzione, sulla base dell'andamento dei conti pubblici, e sulla base del riordino complessivo delle misure fiscali".
Infine il ministro ha ricordato che con lo sconto delle accise il prezzo medio del diesel era a 1,880 euro al litro, e che nella prima settimana di gennaio con le accise il prezzo è stato di 1,868 euro al litro.
Cosa c'è nel nuovo decreto Trasparenza
Con il decreto ‘Trasparenza', varato dal Consiglio dei ministri, il governo ha introdotto disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi. Tra le principali misure c'è il monitoraggio dei prezzi non più settimanale ma giornaliero; possibili sanzioni per i gestori che non si adeguano (in caso di recidiva la sanzione può arrivare alla sospensione dell'attività da 7 a 90 giorni); istituzione di una commissione di allerta rapida, per la sorveglianza dei prezzi e l'analisi su eventuali turbamenti di mercato; erogazione di buoni benzina, per un massimo di 200 euro per i lavoratori dipendenti nel periodo gennaio-marzo 2023; obbligo per i distributori di esporre il prezzo di vendita insieme a quello medio nazionale (comunicato sul sito del ministero delle Imprese); tetto all'aumento dei prezzi in autostrada; rafforzamento dei collegamenti tra il Garante prezzi e l'Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative; e allo stesso scopo si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza.
Il il ministro per l'Ambiente e la Sicurezza energetica ha fatto sapere che il governo sta preparando una piattaforma dove verrà pubblicato il prezzo medio giornaliero nazionale per i carburanti: "Stiamo preparando una piattaforma per informare quotidianamente gli esercenti, che sono decine di migliaia. La definizione del prezzo medio giornaliero – ha spiegato ai giornalisti Pichetto Fratin – spetta al Dipartimento Concorrenza che fa capo al ministro delle Imprese Urso. La pubblicazione del prezzo medio giornaliero spetterà al ministero dell'Ambiente o, in alternativa, a palazzo Chigi".