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Carabinieri nella villa genovese di Beppe Grillo: notificato l’avviso di garanzia

Stando alle prime indiscrezioni, sembra che le forze dell’ordine abbiano notificano al leader del Movimento 5 Stelle l’avviso di garanzia relativo all’apertura delle indagini per diffamazione a carico di Beppe Grillo.
A cura di Charlotte Matteini
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Pochi minuti fa i carabinieri di Genova sono entrati nella villa di Sant'Ilario, sui colli di Nervi, di proprietà del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Il maresciallo dei Carabinieri di Nervi Sergio Carbone e il colonnello Maurizio Panzironi, accolti in casa dallo stesso Beppe Grillo, hanno notificato al leader M5s l'avviso di garanzia che fa seguito alla querela per diffamazione sporta dalla candidato sindaco della città di Genova Marika Cassimatis.

Cassimatis, dopo aver partecipato e vinto le comunarie genovesi battendo il favorito Luca Pirondini, sostenuto dalla fedelissima di Grillo Alice Salvatore, si è vista annullare via blog la vittoria e revocare l'utilizzo del simbolo del Movimento 5 Stelle. In un post a firma dello stesso Beppe Grillo, il fondatore del M5S spiegava di essere costretto ad annullare la votazione, riproponendola per lo stesso giorno con il solo Pirondini candidato. Nel post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo, il leader del M5S sostenne che la candidata avesse "ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti" e per questo motivo aveva quindi deciso di rimediare annullandone la candidatura.

Cassimatis, sentendosi vittima di un'ingiustizia, ha deciso di sporgere una querela per diffamazione nei confronti del fondatore del Movimento 5 Stelle e del deputato Alessandro Di Battista, accusato di averla diffamata in un'intervista concessa al Corriere della Sera, nonché di ricorrere al Tar per chiedere l'annullamento della votazione che ha consacrato Pirondini candidato sindaco di Genova per il Movimento 5 Stelle.

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