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Cappato: “Ora la sinistra lancia allarme su putiniani e fascisti, ma li hanno fatti vincere loro”

Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Coscioni, punta il dito contro il centrosinistra, che ha agevolato la vittoria elettorale di “putiniani” e “fascisti”, rimanendo silente sul tema dei diritti civili.
A cura di Annalisa Cangemi
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Marco Cappato, nel suo intervento d'apertura a Modena in occasione del XIX Congresso dell’Associazione Luca Coscioni intitolato ‘Per la vita', commenta così l'elezione dei due presidenti delle Camere, il leghista Fontana e l'uomo di Giorgia Meloni, l'ex missino Ignazio La Russa, puntando il diro contro le forze del centrosinistra. Il tesoriere dell'Associazione Coscioni li ritiene responsabili, per aver causato la vittoria della destra, colpevoli di aver ignorato le istanze dei cittadini, che in questi anni hanno chiesto alla classe politica più diritti. Due su esempi su tutti i mancati referendum su cannabis ed eutanasia.

"Difficile non provare amarezza nel sentire dai vertici del fu ‘campo largo' o sedicenti progressisti lanciare l'allarme sul ‘Fontana putiniano' o ‘La Russa fascista', quando sono stati loro ad aprire la strada al successo elettorale di questa destra dopo anni di vuoto pneumatico, di nulla assoluto – nel concreto – sui diritti civili, sui quali ora lanciano allarmi nei salotti tv", ha detto Cappato nella sua relazione.

Proprio dal principale appuntamento annuale dell'Associazione Coscioni – patrocinato dall'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – che si svolge presso l'aula Magna del Tecnopolo, la realtà attiva a livello internazionale a tutela delle libertà civili definirà gli obiettivi politici 2023 in tema di Fine Vita, Ricerca Scientifica, Aborto, Fecondazione assistita, Disabilità, Cannabis, Democrazia partecipativa, Salute mentale.

"Le loro sono battaglie verbali, dopo che i loro Presidenti delle Camere e i loro capigruppo non si sono mai battuti per la discussione delle leggi di iniziativa popolare – ha detto Cappato – I loro ministri non sono ad esempio stati in grado di pubblicare dati aperti sull'aborto né sul testamento biologico. Sul fine vita hanno prodotto una vera e propria ‘legge bidone' – prima firma Pd e M5S – che andava addirittura a indebolire i diritti previsti già riconosciuti dalla Corte Costituzionale. Pensavano di fare come sul ddl Zan, per poi dare colpa alla destra cattiva". 

Cappato ricorda un sondaggio Ipsos, secondo cui la stragrande maggioranza degli elettori di Letta (88%) e Conte (83%), ma anche di Meloni (81%) e Salvini (78%) sono favorevoli a una legge sull'eutanasia. "C'era la possibilità di vivere una storica primavera di partecipazione democratica con i referendum su Eutanasia e Cannabis, che avrebbe cambiato le sorti della politica italiana, perché Giorgia Meloni non avrebbe potuto presentarsi con l'immagine della leader vincente se fosse stato consentito al popolo italiano di batterla 4 mesi fa ai referendum – prosegue Cappato – Eppure, durante la raccolta firme, non una parola a supporto da parte dei capi del Pd o dei 5 Stelle, non un'azione decisa a supporto, a differenza dei loro militanti, attivisti e volontari, persino di tanti loro Parlamentari. I vertici si sono mobilitati nei corridoi per sabotarlo il referendum, con esecuzione materiale da parte della Corte costituzionale presieduta da Giuliano Amato".

Con un riferimento all'iniziativa di protesta che il Pd ha organizzato ieri in Aula, in occasione dell'elezione del presidente della Camera, esponendo uno striscione contro Fontana, Cappato invita il centrosinistra a pensare ad azioni più concrete: "Finito di alzare gli striscioni contro questo o quello, è tempo di lavorare con tutti gli strumenti della Costituzione (dalle leggi di iniziativa popolare ai referendum) per difendere la libertà e la scienza. Noi continuiamo -nonostante tutto – a volerlo fare assieme". 

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