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Caos treni, tutti contro Salvini: opposizioni chiedono le dimissioni, gli alleati Fdi e Fi lo lasciano solo

Matteo Salvini è sotto attacco per l’ennesima giornata di disagi legata alle ferrovie, partita da un guasto alla stazione Centrale di Milano. Le opposizioni chiedono le dimissioni del ministro, e gli alleati Fdi e Forza Italia lo lasciano solo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un'altra giornata di caos treni, e questa volta non è colpa di un chiodo, ma di un pantografo di un treno – il sistema di bracci metallici posto su un veicolo ferroviario che permette la captazione dell'energia elettrica da una linea aerea di contatto – alla stazione Centrale di Milano che ha causato un danno alle linea aerea, provocando ritardi pesantissimi fino a 120 minuti e cancellazioni. Trenitalia ha consigliato ai cittadini di non viaggiare, garantendo il rimborso dei biglietti. Poi, otto ore dopo, la circolazione è stata riattivata, nel primo pomeriggio.

Quello che è successo ieri nel tarsporto ferroviario è stato un evento eccezionale, secondo Giulio Candia, responsabile della circolazione di Rfi, che in un'intervista al Corriere della sera spiega: "C'è un accertamento per capire le cause del problema – ha detto -, è ancora presto per capire da cosa sia stato provocato. Ma posso dire che si tratta di un evento eccezionale, che può capitare nell'ambito della complessità di un sistema ferroviario come il nostro".

"Rfi – aggiunge – è intervenuta nel giro di 15 minuti e abbiamo messo in atto i provvedimenti necessari per far ripartire al più presto la circolazione spostando i due Treni bloccati".

Le opposizioni vogliono le dimissioni di Salvini dal ministro dei Trasporti

Ma per quello che è accaduto in questo sabato di passione scatta subito la caccia ai responsabili, anzi all'unico responsabile, secondo le opposizioni: Matteo Salvini. Il ministro dei Trasporti, lo stesso che dopo l'assoluzione al processo Open Arms ha ripetuto più volte di voler tornare al ministero dell'Interno al posto di Piantedosi, sul blocco dei treni non vuole metterci la faccia. Le opposizioni però vanno all'attacco e pretendono le sue dimissioni.

"Caro Salvini, io posso perfino credere che esista una questione di investimenti e di cantieri che possono creare disagi. Ma allora sei mesi prima ti metti intorno a un tavolo con i sindacati e le aziende e prendi delle contromisure. Devi piazzare il sedere sulla sedia perché un esito del genere non è accettabile. L'informativa di Trenitalia sembrava quella di un Paese in guerra: ‘Non mettetevi in viaggio'. In questi due anni e mezzo è stato di una irresponsabilità totale", dice l'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, intervistato da La Repubblica per il caos trasporti.

"Pensa solo al Viminale", secondo la leader dem Elly Schlein, "Trenitalia suggerisce di evitare spostamenti. E intanto l'unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero degli Interni. Il peggior ministro dei trasporti della storia che si preoccupa solo di come passare da una poltrona all'altra mentre l'Italia non riesce a muoversi per viaggiare, andare a lavorare o a studiare. Un disastro", attacca la segretaria del Pd,

"È inaccettabile che un Ministro della Repubblica limiti l'esercizio di un diritto costituzionale", è la posizione del Pd espressa anche dai capigruppo in Parlamento Chiara Braga e Francesco Boccia. "Forse si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare. Dovrebbe invece avere lo sguardo ben saldo sulle nostre stazioni ferroviarie: oggi un'altra giornata nera di ritardi dei Treni nell'indifferenza più totale. Mentre circa 15 miliardi vengono congelati fra annunci e propaganda sul progetto del Ponte sullo Stretto, vecchio e pieno di criticità, i trasporti per gli italiani sono un inferno quotidiano", è il commento sui social il presidente M5S Giuseppe Conte.

Il leader di Iv Matteo Renzi è tra le vittime dei disagi "I treni da Milano sono bloccati per un guasto e hanno più di un'ora di ritardo. Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al ministero. Il nostro incontro di oggi, allora, inizia alle 12 e non alle 11", ironizza alludendo alla festa organizzata a Firenze per festeggiare i suoi 50 anni, "A chi darà la colpa stavolta Salvini?", dice ancora. Per Angelo Bonelli, co-Portavoce di Europa verde e deputato Avs, "la premier Meloni dovrebbe seriamente pensare di dimissionare Salvini, il peggior ministro dei trasporti di sempre",

"Quousque tandem abutere, Salvini, patientia nostra? Tradotto ‘levateci dalle scatole Salvini il prima possibile'. Neanche le piaghe d’Egitto!", scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda, a proposito dei disagi nel trasporto ferroviario.

Nella maggioranza Salvini è però isolato, e nessuno degli alleati prende le sue difese, con l'unica eccezione di Maurizio Lupi, leader dei Moderati, il quale fa notare che "le polemiche strumentali non servono a risolvere i problemi, che sono evidenti e che impongono, oltre ad una riflessione, interventi urgenti che il ministro – siamo convinti – sta già facendo". Ma né Forza Italia né Fratelli d’Italia si espongono in difesa del vicepremier e ministro dei Trasporti, così come era avvenuto per la vicenda del chiodo a ottobre.

Solo la Lega si schiera a difesa di Salvini. I senatori della commissione Trasporti sottolineano che "dopo decenni di investimenti bloccati e ‘no', Salvini sta rimettendo in modo l'Italia", perché "c'è chi fa, e quindi deve risolvere problemi gravi ed ereditati, e chi critica dopo aver fallito o essere stato immobile".

Per i deputati leghisti, il ministro "dal primo giorno è al lavoro per sbloccare un paese rimasto impantanato, intervenendo come mai successo prima d'ora anche sulla rete ferroviaria per renderla moderna ed efficiente. E questo è un dato di fatto tanto quanto lo è l'immobilismo di chi oggi si sveglia solo per criticare chi invece fa".

La replica del ministero per il guasto elettrico e i ritardi dei treni

Alla fine, dopo le polemiche, una risposta arriva da fonti del Mit, che sottolineano "decenni di disinteresse, mancati investimenti, ‘no' ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un'Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore. Da due anni a questa parte, con Matteo Salvini al Mit, sono stati moltiplicati gli sforzi per invertire la tendenza, soprattutto sulla rete ferroviaria, nonostante burocrazia e scioperi a raffica proclamati dai sindacati di sinistra", viene spiegato, e infatti "rispetto al 2023, l'anno appena trascorso ha fatto segnare un incremento di Treni in circolazione e passeggeri (+2%): parliamo di ben mezzo miliardo di cittadini a bordo di Frecce, Intercity e Regionali. Il tutto su linee iper-utilizzate (9mila Treni al giorno solo su rete Rfi) e che spesso hanno accusato e accusano problemi di ‘vecchiaia'".

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