Caos treni, Salvini si assolve: “Operaio ha piantato un chiodo su un cavo, ministero non ha colpe”
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini questa mattina ha disertato l'appuntamento organizzato da Ferrovie dello Stato (in cui era stata annunciata la sua presenza per presentare il nuovo brand dei treni regionali) presumibilmente per evitare le polemiche legati ai ritardi e ai disagi in tutta Italia sulla rete ferroviaria, a causa di un guasto a una centralina elettrica sullo snodo di Roma. Poi, nel pomeriggio è tornato sulle polemiche, per difendersi dagli attacchi. "Un'impresa privata ha fatto male il suo lavoro stanotte, e chi doveva intervenire subito è intervenuto troppo tardi. Se è vero, come mi dicono, che un'impresa ha danneggiato un cavo di alimentazione di una cabina voglio sapere qual è l'impresa. Perché non puoi rovinare la giornata di lavoro a migliaia di italiani per un chiodo", è la versione del ministro, ai microfoni di Fanpage.it.
Sulle cause del guasto che oggi ha paralizzato la circolazione ferroviaria a Roma, con ripercussioni in tutta Italia, "ci stanno lavorando gli ingegneri e i tecnici perché non è possibile spendere miliardi di euro per comprare nuove carrozze, nuovi treni pendolari, gli Intercity, l'Alta velocità e il Brennero e poi se uno alle 3 di notte a Roma pianta un chiodo nel posto sbagliato ferma Roma e mezza Italia, e rovina la giornata di lavoro a migliaia di persone".
"Quindi ho chiesto nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro, quando ci sarà questa conclusione lo saprò e lo saprete", ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, rispondendo alle domande dei cronisti in Transatlantico dopo il question Time alla Camera. "Ho chiesto una verifica delle centraline di alimentazione in tutta Italia a questo punto perché non è possibile – ha sottolineato il ministro – che un errore di un privato possa fermare mezza Italia".
Le opposizioni hanno chiesto al vicepremier leghista di intervenire in Aula: "Chiediamo una informativa urgente del ministro dei Trasporti Salvini, deve rispondere non solo di quanto accaduto oggi, ma di quanto succede ogni giorno, con interruzioni, ritardi e uso e abuso della rete ferroviaria, ben oltre i limiti dell'utilizzo. Cosa ha intenzione di fare il governo di fronte al blocco del Paese ogni giorno", ha detto in Aula della Camera Andrea Casu del Pd.
"Salvini venga in Parlamento e non cerchi il capro espiatorio ma si assuma la responsabilità del disastro di ogni giorno". Anche il M5s con Agostino Santillo ha chiesto l'informativa urgente del ministro dei Trasporti: "È una situazione da quarto mondo e Salvini dà la colpa a un chiodo. Forse è il caso che lasci il ruolo per manifesta incapacità".
Dello stesso avviso Marco Grimaldi di Avs: "No a ridicolizzare e minimizzare i 300 treni fermati e i milioni di italiani che sono ostaggio del nostro sistema pubblico di trasporti. Vogliamo che Salvini ci metta la faccia anziché continuare a pensare a Pontida. Non è possibile che sia un chiodo quello che ferma la vita di milioni di cittadini. Altro che 14 miliardi per il Ponte sullo Stretto".
"Le opposizioni chiedono le mie dimissioni da due anni perché respiro – ha replicato Salvini – Il mio dovere è garantire la mobilità, immaginatevi la mia giornata dall'alba di stamattina. È inaccettabile che accadano giornate come quella di oggi. Sulla rete abbiamo 1100 cantieri aperti. Come è possibile che accada che Termini si fermi? Un'azienda stanotte alle tre ha danneggiato un cavo a terra perché qualcuno ha piantato un chiodo nel punto sbagliato. Ho chiesto di capire di chi si tratti perché è inaccettabile quello che è accaduto", ha ribadito il vicepremier leghista intervenendo alla sesta edizione della Scuola ‘The Young Hope' in corso a Roma, rispondendo alle domande di Annalisa Chirico.
La Lega chiede ai vertici di Rfi e Trenitalia di riferire in Parlamento
"In riferimento al guasto che questa mattina ha causato il blocco delle stazioni di Roma Termini e Tiburtina, chiediamo che i vertici di Rfi e Trenitalia vengano a riferire in commissione Trasporti. Se ci sono stati errori da parte di un'impresa privata che nulla hanno a che vedere con l'impegno enorme profuso dal ministro Salvini per investire sulle infrastrutture del Paese e ammodernare una rete esistente e obsoleta, è giusto che venga chiarito per dissipare ogni dubbio su quanto successo questa mattina", hanno dichiarato i deputati della Lega in Commissione Trasporti Elena Maccanti, Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti ed Erik Pretto.