Caos treni, ora anche Ferrovie dello Stato grida al complotto: esposto per “troppi incidenti anomali”
Non si fermano le polemiche per i disagi nel servizio ferroviario registrati in questi giorni. Un altro rallentamento ha colpito questa mattina la linea dell'alta velocità tra Roma e Firenze a causa di un inconveniente tecnico che ha portato fino a 60 minuti di ritardo.
Così oggi, dopo giorni di disservizi in tutta Italia, il gruppo Ferrovie dello Stato ha deciso di depositare un esposto per far luce sui "troppi incidenti sospetti".
Nella nota diffusa dal gruppo, Fs fa sapere che "alla luce dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete e di un elenco di circostanze altamente sospette, ha preparato un esposto denuncia molto dettagliato che ha depositato ora presso le autorità competenti".
Per la società che gestisce il trasporto pubblico locale i guasti e i disagi che hanno mandato in tilt il sistema ferroviario negli scorsi giorni non sarebbero casuali. "In particolare, gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo", si legge ancora.
Insomma, di fronte allo stop alla circolazione e ai ritardi che hanno colpito prima Milano, sabato scorso, poi Roma e il Mezzogiorno nella giornata di ieri, ora anche Ferrovie dello Stato grida al complotto. E con l'immediato plauso della Lega. "Bene l’iniziativa del gruppo Fs che si è rivolto alle autorità per verificare che tutto sia stato casuale. Dalla sinistra del malgoverno e del No a tutte le opere, anche ferroviarie, consueto e indegno sciacallaggio", hanno commentato i capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Pure i due leghisti sembrano trovare anomalo che gli inconvenienti tecnici si siano verificati proprio negli orari di punta, come se non fosse plausibile che eventuali criticità alle infrastrutture possano verificarsi e palesarsi con tutto il loro disagio proprio nelle fasce in cui c'è un maggiore afflusso di persone. "Dopo lo sciopero-flop di venerdì scorso, i guasti sulla rete ferroviaria sono stati puntuali e nelle fasce orarie più problematiche", hanno dichiarato i capigruppo.
Nel frattempo, come denunciano le opposizioni, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini latita. "Alle ore 11.55 il gruppo FS annuncia un esposto all’autorità giudiziaria sui guasti ritenuti anomali. Con incredibile tempestività, nemmeno il tempo di leggere, e alle 12.06 una nota congiunta dei capigruppo della Lega di Camera e Senato plaudono all’iniziativa del gruppo FS facendo anche pesanti allusioni", ha osservato il leader di Europa Verde Angelo Bonelli. "La Lega era già a conoscenza dell’iniziativa del gruppo FS? Il forte sospetto è che si presenti un esposto per spostare l’attenzione dalle inadempienze e dal disastro in cui si trova la nostra rete ferroviaria", è il dubbio avanzato dal parlamentare.
Bonelli si chiede: "Dove è finito il ministro Matteo Salvini, considerato che non si presenta in parlamento a spiegare quanto sta accadendo dopo che ha prosciugato il fondo nazionale sul trasporto rapido di massa per finanziare con 14 mld di euro il ponte sullo stretto di Messina? Siamo noi ad annunciare un esposto per denunciare la sua latitanza", ha commentato.
Ieri il numero due del Carroccio, Andrea Crippa era intervenuto a difesa del vicepremier per ricordare "agli incompetenti e disinformati esponenti della sinistra" che Salvini "lavora 14 ore al giorno per efficientare e migliorare le linee non solo ferroviarie, ma di qualunque tipo di trasporto si tratti in Italia. Non ci sono mai stati così tanti investimenti e lavori in corso sulle infrastrutture e sul trasporto come da quando Salvini è ministro", aveva sottolineato. Eppure proprio oggi non sarà il ministro, assente per "un impegno assunto in precedenza, a rispondere all'interrogazione delle opposizioni sui disservizi alle linee. Al suo posto alla Camera interverrà il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.