Caos pensioni, Silvio è davvero pronto a fare un passo indietro?
La Lega dice ancora che non vuole cedere e il Governo arranca sempre più. A creare tensioni la questione pensioni che proprio non sembra mettere d’accordo la maggioranza. Il premier si trova a un bivio, deve “scegliere” tra le misure imposte dall’Europa che ha concesso all’Italia tempo fino a domani per sfornare un calendario serrato di interventi capaci di tranquillizzare i mercati finanziari e le conseguenti divisioni della sua maggioranza che su determinati temi proprio non vuole cedere. In particolare la Lega che continua a ribadire, all'indomani del Consiglio dei Ministri sul dl sviluppo e sulle pensioni, il suo no all’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, proposta che Berlusconi voleva discutere e inserire nel decreto.
Il "no" della Lega
Secondo la Lega qualche volta è necessario saper dire anche di no alle richieste dell’Europa e dovere del Governo è quello di trovare risorse altrove, di fare riforme diverse ma non è possibile toccare il discorso delle pensioni. I lavoratori hanno già pagato il prezzo della crisi e un’ulteriore stretta sulle pensioni non risolverebbe comunque i problemi dei conti pubblici ma avrebbe invece l’effetto di alzare il livello della tensione sociale.
Quel che è certo è che Berlusconi non potrà arrivare a domani senza niente in mano e senza il via libera della Lega sarà costretto ad andare da Napolitano e rassegnare le sue dimissioni (e mai come questa volta il premier sembra davvero preoccupato di questa eventualità).
Quindi un “no” lapidario ma forse non troppo: nelle prossime ore vedremo se anche questa volta Silvio Berlusconi riuscirà ad uscire dall’impasse.